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Politica - 19 Ottobre 2024
Albania, Schlein: “L’accordo non sta in piedi. Il governo non può aggirare le sentenze europee, dovrebbe uscire dall’Unione”
La Playlist Politica
- 15:45 - Migranti: Battilocchio (Fi), 'per anni chiesto collaborazione Ue, oggi cambio grazie a governo'
Roma, 19 ott. (Adnkronos) - "Sin dal suo insediamento il governo Meloni, soprattutto grazie all’azione dei ministri Antonio Tajani e Matteo Piantedosi, ha impostato una risposta sistemica a una problematica strutturale. Una linea che si sta facendo strada a Bruxelles dove il nostro Paese ha finalmente riconquistato un ruolo di perno, con una voce forte, chiara, autorevole e con un’Unione Europea coinvolta attraverso una vera condivisione di responsabilità, solidarietà e oneri tra i 27 Stati. Per quanti anni abbiamo chiesto, invano, un coinvolgimento dell’Unione Europea? Oggi Bruxelles ha cambiato passo e si guarda alle politiche italiane come modello, nella cornice del diritto comunitario e internazionale". Lo ha dichiarato Alessandro Battilocchio, deputato di Forza Italia e responsabile immigrazione del movimento azzurro.
"La vicenda di ieri si commenta da sola, nulla da aggiungere a quanto già detto dal governo e in particolare dal ministro Tajani: una democrazia si basa sulla tripartizione dei poteri. Il governo ha il compito di andare avanti con la sua azione che sta dando risultati concreti: 55.010 arrivi irregolari al 18 Ottobre 2024 a fronte di 140.943 dello stesso periodo del 2023. Non propaganda di parte ma numeri ufficiali del ministero dell’Interno", ha concluso Battilocchio.
- 15:45 - Moldova: domani le elezioni, impegno Usa contro le interferenze russe
Chsinau, 19 ott. (Adnkronos) - L'amministrazione Biden ha investito risorse per contrastare i tentativi della Russia di influenzare le elezioni nazionali di domani in Moldova. Lo scrive Politico, spiegando che Mosca cerca di influenzare il futuro della nazione al confine con l'Ucraina, sia nella scelta del nuovo presidente che nel percorso verso l'adesione alla Ue. Lo ha fatto - ricorda il giornale americano - con campagne di disinformazione, attacchi informatici e pressioni riconducibili alla Russia. In risposta, gli Stati Uniti, l'Unione Europea e la Nato hanno inviato consiglieri e condiviso informazioni sulle minacce e suggerimenti su come contrastare i tentativi di ottenere un esito favorevole al presidente russo Vladimir Putin.
Secondo il presidente dell'intelligence del Senato Usa Mark Warner, i tentativi russi non prendono di mira "soltanto le elezioni statunitensi, ma hanno compiuto uno sforzo concertato per influenzare i risultati delle elezioni dei principali partner degli Stati Uniti, utilizzando molte delle stesse tecniche e tattiche". La Moldova è a un bivio, deve decidere se entrare nell'orbita occidentale o spostarsi di più verso Mosca. Ma l'esito delle elezioni non determinerà solo il futuro della nazione, ma dimostrerà anche quanto lontano la Russia si spingerà per espandere la sua influenza in Europa oltre l'Ucraina e se le nazioni occidentali riusciranno a fermare questo sforzo.
La Moldova è tenuta sotto stretta osservazione dagli alleati occidentali, in quanto rappresenta un indicatore di come la Russia potrebbe tentare di interferire in altre elezioni in Europa per influenzare l'esito della guerra in Ucraina. Come negli Stati Uniti, gli sforzi per alterare il voto in Moldova sono in corso da mesi e non si sono placati nonostante gli sforzi degli alleati occidentali della Moldavia di chiedere conto a Mosca. "La Russia sta lavorando attivamente per indebolire le elezioni in Moldova e la sua integrazione europea", ha detto questa settimana ai giornalisti John Kirby, portavoce della sicurezza nazionale della Casa Bianca.
Cristina Gherasimov, vice primo ministro della Moldova e responsabile dell'integrazione dell'Ue, ha dichiarato giovedì a Politico che "stiamo assistendo al classico strumento ibrido che la Russia usa per influenzare le elezioni, ma la portata è davvero senza precedenti: vediamo attacchi ibridi alle istituzioni pubbliche responsabili di servizi essenziali come l'ufficio postale e l'aeroporto. Vediamo l'acquisto di voti. Vediamo l'uso di delegati locali e partiti politici corrotti: ricevono denaro per destabilizzare la situazione sul campo".
La Cybersecurity and Infrastructure Security Agency degli Stati Uniti sta lavorando con il governo moldavo e il settore privato per offrire supporto, tra cui la condivisione di informazioni sulle minacce e il contrasto agli attacchi informatici alle organizzazioni critiche. Anche il Dipartimento di Stato ha fornito assistenza. Kirby ha accusato Mosca di aver stanziato "milioni di dollari" per sostenere i candidati preferiti alle elezioni presidenziali, in particolare incolpando Ilan Shor, un ex politico moldavo filo-russo, per aver sostenuto finanziariamente gli sforzi per pagare i moldavi affinché votassero contro la piena adesione all'Ue. Politico ha riferito la scorsa settimana che Shor ha contribuito a riciclare più di 15 milioni di dollari in fondi russi che sono stati utilizzati per pagare circa 130.000 moldavi solo a settembre per votare contro l'ingresso nella Ue.
Si stima che il paese abbia poco più di 2,4 milioni di residenti, il che significa che il numero di coloro che sono stati coinvolti è di circa il 5 percento della popolazione. Vassilis Ntousas, responsabile delle operazioni europee presso l'Alliance for Securing Democracy del German Marshall Fund, ha definito il numero "sbalorditivo" e che potrebbe essere addirittura sottostimato. "Quello che si vede ora in Moldavia è straordinario, è notevole", ha detto Ntousas riguardo gli sforzi di interferenza della Russia, quanto a "intensità, estensione, scala, diversità delle narrazioni, quantità di proxy e attori locali che sono disposti a essere amplificatori di quelle narrazioni".
In risposta agli sforzi della Russia, il governo moldavo ha bloccato più di una decina di account su Telegram collegati a Shor, così come ha fatto Meta. Tuttavia, questo non ha fermato il diluvio di disinformazione rivolto ai moldavi. Rennie Westcott, analista senior dell'intelligence presso Blackbird.AI, che monitora la disinformazione e gli sforzi di cattiva informazione online, ha affermato che la Russia ha utilizzato i canali Telegram per diffondere "narrazioni filo-russe", sforzi che sono aumentati questa settimana in vista delle elezioni del 20 ottobre. "C'è stata un'evoluzione per essere più strettamente allineati con le narrazioni più filo-russe, ed è una situazione in cui la maschera è tolta, il velo è caduto, c'è un chiaro sostegno alla Russia", ha detto Westcott in merito agli sviluppi più recenti legati alla Russia su quei canali Telegram.
Gli Stati Uniti e l'Ue hanno intensificato i loro sforzi di supporto negli ultimi giorni. Kirby ha affermato che l'amministrazione ha offerto assistenza informatica e tecnica alle agenzie governative moldave e ai gruppi del settore privato in merito alle elezioni. Shawn Powers, portavoce del Bureau of Cyberspace and Digital Policy del Dipartimento di Stato, ha affermato che l'agenzia "è in contatto quotidiano" con il governo moldavo sulla questione. Inoltre, nella tarda serata di giovedì, il Segretariato generale del Consiglio europeo ha diffuso un documento in cui rimprovera la Russia per i suoi tentativi di interferire in Moldavia, condannando formalmente "la persistente manipolazione delle informazioni estere da parte della Russia e l'interferenza nel tentativo di minare le elezioni democratiche".
Secondo la portavoce della Nato Peggy Beauplet, anche l'Alleanza Atlantica è coinvolta nel sostegno alla Moldova, in particolare attraverso l'iniziativa di rafforzamento delle capacità di difesa e sicurezza correlate , che per la Moldavia si concentra in particolar modo sul contrasto alla disinformazione rivolta ai civili del Paese. Ma anche se i partner della Moldova riuscissero a proteggere il voto di questo fine settimana, Mosca potrebbe avere un'altra possibilità di far pendere la bilancia l'anno prossimo, quando in Moldavia si terranno le elezioni parlamentari.
- 15:39 - Demografia, a StatisticAll una lettura positiva sull’invecchiamento della popolazione
Treviso, 19 ott.- (Adnkronos) - Con l’Italia in prima linea nel processo di invecchiamento globale, il nostro è un paese 'pioniere', ci troviamo in un territorio inesplorato, privo di modelli precedenti da cui trarre insegnamento. Caratterizzata da livelli estremi in tutti i suoi indicatori demografici, l’Italia offre frontiere sconosciute di sperimentazione per affrontare l’invecchiamento a tutti i livelli, dall’individuo alla famiglia, dai territori alla società. Sono queste le ragioni che hanno spinto le eccellenze della ricerca sull’invecchiamento in Italia ad impegnarsi nel Programma di Ricerca Age-It (Ageing Well in an Ageing Society), finanziato dal PNRR, che mira a rendere il Paese un punto di riferimento scientifico in grado di proporre soluzioni anche per altre società che stanno rapidamente invecchiando. Sono i temi trattati dal talk ‘Think Demography, Think Positive! Una lettura positiva dell’invecchiamento della popolazione’, svoltosi nella mattinata del terzo giorno di StatisticAll, il festival della statistica e della demografia.
Per Elisabetta Barbi, professore di Demografia presso il Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Roma La Sapienza e direttore della rivista scientifica Genus - Journal of Population Sciences: “Chi si occupa di longevità e sopravvivenza, non può essere che positivo. È vero che anche in questo campo c’è chi ha un atteggiamento più preoccupato, più scuro e cupo, perché i guadagni, ad esempio, sono stati inferiori a quelli della generazione precedente. Io però mantengo un atteggiamento razionalmente positivo per vari motivi: diversi paesi a bassa mortalità hanno attraversato periodi di stagnazione, ma poi di recupero. Poi, è importante anche il ruolo della sopravvivenza selettiva. C’è sempre un sottogruppo di persone che, per caratteristiche genetiche o altro, guidano l’estensione della longevità. Inoltre, ci aspettiamo che la speranza di vita aumenterà quando aumenterà la mortalità in età avanzata, il che ce lo dice l’analisi statistica del profilo dell’età per mortalità".
"A età estreme - spiega la Barbi - il tasso di mortalità non aumenta più, diventa stabile. Il che fa capire che i progressi contro la mortalità aumentano perché non diminuisce il processo di invecchiamento, che anzi sembra non rallentare. Ci aspetta una crescita del numero degli anziani: non bisogna preoccuparsene, ma occuparsene. Spostare l’età della pensione non significa necessariamente lavorare di più. La fase lavorativa spesso è schiacciata,specie per le donne, tra la cura dei familiari e le aspettative lavorative. E’ necessario investire sulla riqualificazione dei lavoratori, di modo che persone con esperienza e persone giovani con bagaglio tecnologico possano lavorare insieme. Penso alle innovazioni e ai progressi sul campo della biomedicina: c’è chi è talmente visionario da parlare della morte della morte o, penso ancora, all’innovazione nel campo tecnologico per l’assistenza sanitaria e per l’accesso ai servizi sanitari, cui tutti non hanno accesso. È vero che abbiamo un periodo di grandi trasformazioni demografiche, ma anche tecnologiche, che sono più veloci. Se sapremo implementare le giuste misure, le prospettive non possono che essere positive”.
Marco Marsili, responsabile del Servizio Registro della popolazione, statistiche demografiche e condizioni di vita nel contesto della Direzione centrale delle statistiche demografiche e del censimento della popolazione dell’Istat, sottolinea come l'istituto "non si è mai iscritta al partito dei pessimisti, ma neanche a quello degli ottimisti. Di certo in Italia si considerano bambini coloro fino ai 14 anni e gli anziani coloro sopra i 65 anni. In questa situazione ci sono elementi positivi: il fatto che la popolazione diminuisca non è necessariamente negativo. Abbiamo una situazione più problematica dai 65 anni in poi, con la possibilità però che l’Italia venga vista come modello di riferimento, in quanto si sta cercando di capire se siamo in grado di rispondere alle sfide che ci aspettano. Sotto questo profilo siamo sotto gli occhi del mondo. Quanto sento parole come invertire la tendenza demografica, mi viene l’orticaria, perché per fare questo, ci vorrebbero presupposti insostenibili. Sugli anziani il tema centrale è la speranza di vita. Generalmente ha un effetto plateau, che però non è scontato. Per far crescere la popolazione servono gli stili di vita e i contesti in cui si vive. Il contesto è quello sanitario-previdenziale. Una chiave di lettura per il futuro è investire nell’aspetto sanitario. Siamo uno dei paesi con uno dei più bassi tassi di attività e di occupazione, ma margini di manovre ce li abbiamo. Un paese democratico deve interfacciare il mondo della scuola con quello dell’impresa, tutto deve essere giusto, ma non aspettiamoci cambi di tendenza nel breve termine”.
Anna Paterno, professore di Demografia presso l’Università di Bari Aldo Moro e vicepresidente dell’Associazione Italiana per gli Studi di Popolazione (Aisp) spiega come la presenza straniera possa contribuire a rallentare l’invecchiamento della popolazione: “Abbiamo il compito di approfondire la tematica e dimostrare la grande opportunità rappresentata dalla presenza straniera di contribuire a rallentare invecchiamento e declino della popolazione. La domanda di fondo è: quanti stranieri sono necessari per questo? Dal 2001 il dibattito si è molto ampliato. Gli stranieri arrivano principalmente in età giovane. Si propongono nel contesto economico come lavoratori e nel contesto demografico come genitori. D’altra parte c’è il discorso legato a salute e sopravvivenza. Non possiamo fare paragoni con gli stranieri, a causa dell’effetto salmone: chi tende a invecchiare generalmente fa ritorno nel proprio paese, quindi il loro decesso non viene registrato in Italia. Generalmente chi emigra lo fa in buone condizioni di salute. L’importante risorsa rappresentata dagli stranieri ha bisogno di essere valorizzata. Abbiamo l’idea di tracciare le strade da seguire. Chi si occupa da tanto tempo di migrazioni non fa che dire da tanto tempo di una politica che va dalla gestione dei flussi, caratterizzata da sanatorie e regolarizzazioni non con una periodicità fissa, ai decreti flussi. È necessario passare a una gestione delle presenze. Un periodo temporale di dieci anni per diventare cittadini italiani è troppo lungo. Anche lo ius scholae è un provvedimento assolutamente necessario, in quanto i bambini sono nati e scolarizzati qui. Bisogna riconoscere, inoltre, i titoli di studio e le professionalità acquisiti nei Paesi di origine, per poter permettere loro di contribuire al sistema fiscale in modo migliore. I ragazzi subiscono già difficoltà di inclusione e sappiamo che questi ragazzi hanno sogni di raggiungere determinati obiettivi”.
- 15:24 - Giustizia: Fratoianni, 'governo attacca magistratura senza rispetto leggi'
Roma, 19 ott. (Adnkronos) - "Ieri a Palermo contro i magistrati del processo a Salvini. Oggi contro i magistrati di Roma sulla grottesca vicenda albanese. Non ce la fanno, è più forte di loro: pensano di essere i padroni del Paese. Senza rispetto per la Costituzione e per le leggi, italiane e internazionali. E quando non piacciono, non le rispettano. Oppure si inventano norme sgangherate per superarle". Lo scrive su Facebook Nicola Fratoianni di Avs.
"Ed è questo che ha annunciato ieri la presidente del consiglio Meloni, parlando - prosegue il leader di Sinistra italiana - di un decreto che verrà presentato al prossimo Consiglio dei ministri che si terrà lunedì prossimo. Vuole che a scegliere quali sono i 'Paesi sicuri' siano lei e il governo. Così, a loro piacimento. Un attacco frontale al potere giudiziario. Un precedente pericoloso per la nostra democrazia. Un atto potenzialmente eversivo nei confronti della divisione dei poteri e dell'assetto costituzionale".
"Devono avere ben chiaro però che non gli verrà permesso di fare carta straccia delle regole europee, della nostra Costituzione e dei diritti fondamentali di ogni essere umano", conclude Fratoianni.
- 15:24 - Demografia, Billari (Bocconi): "E' lente per guardare al futuro"
Treviso, 19 ott. - (Adnkronos) - "La demografia è come il meccanismo di un orologio: si muove con la lancetta dei secondi, che può provocare ansia, ma si muove anche con la lancetta delle ore, quindi è pericoloso vederla solo come lenta. Sessant’anni fa abbiamo avuto il picco del baby boom. E’ un aspetto che emerge oggi ed è una conseguenza del passato. Ad oggi, infatti, se i nati sono 379mila, i diciottenni tra alcuni anni non potranno essere un milione. Nell’orologio c’è un meccanismo che si chiama ‘corona’, che sposta la lancetta delle ore ed è il ruolo della politica e dell’economia. Se è importante il lungo periodo dobbiamo sederci e ragionare in modo bipartisan: è necessario che il consenso vada al di là del dibattito annuale e della semplificazione destra/sinistra. I cambiamenti nella popolazione possono avere tempi lenti. Per ragionare sui prossimi cinque anni, la natalità non è il parametro da valutare”. Lo ha sottolineato Francesco Billari, rettore dell’università Bocconi, durante il talk ‘Guardare al futuro dell’Europa attraverso la lente della demografia’, nel terzo giorno di lavori del StatisticAll, in corso a Treviso. Un confronto che ha avuto come obiettivo il considerare le trasformazioni profonde che stanno plasmando il continente in termini di popolazione, struttura per età, flussi migratori e dinamiche familiari e che che avranno impatti significativi sull'Europa dei prossimi decenni. Billari sottolinea il legame fra demografia e innovazione: “Storicamente molte innovazioni sono state frutto dell’ingegno di giovani. Ora per la prima volta nella nostra storia siamo in presenza di più generazioni". "In Italia siamo il terzo paese al mondo con over65 - sottolinea - Pertanto, a causa dell’invecchiamento e dello spopolamento, la demografia è parte della mancanza di innovazione. Se l’Italia è leader mondiale dell’invecchiamento della popolazione, deve essere anche leader mondiale nel dare risposte a questo segmento di popolazione”.
Un altro aspetto toccato da Billari nel corso del talk è il rapporto tra demografia e sostenibilità: “Il concetto di sostenibilità nasce dalla demografia, per garantire un pianeta e delle società che servano le generazioni future. In qualche modo la demografia è madre della sostenibilità, ma il concetto odierno, discusso anche in ambito europeo, a volte è troppo restrittivo - continua - Ad oggi si parla di ambiente, ambienti sociali e configurazione di norme, ma quando si parla di sostenibilità è necessario capire cosa succede nelle aree che si stanno spopolando. La governance ha bisogno che le imprese riescano ad aggredire questi temi e che la società sia pronta a queste sfide senza precedenti”.
Infine, Billari conclude illustrando la sua visione dell’Europa con le lenti della demografia: “E’ un continente in decrescita, forse lenta o forse no. Sulle politiche migratorie, che è una parte cruciale, l’Europa non ha ancora deciso. Abbiamo un continente anagraficamente anziano e una posizione geografica che ci ha assicurato, però, millenni di cultura, all’incrocio del mediterraneo, tra nord e sud, tra est e ovest, poi dobbiamo decidere noi se guardare solo la lancetta dei secondi - dell’orologio demografico - e farci prendere dall’ansia. La società deve lavorare per più generazioni e gli anziani non vanno demonizzati: il sistema deve funzionare tanto per gli anziani quanto per i bambini. Se si pensa che l’Europa funzioni per più generazioni, forse la gente tornerà a fare più figli. E’ necessario avere una politica migratoria più adeguata”.
- 15:24 - C.sinistra: Bersani, 'campo largo definizione campestre, costruzione spetta a Pd, M5s e Avs'
Roma, 19 ott. (Adnkronos) - "Io sono da sempre per chiamarla alleanza per le alternative. La cosa che bisogna fare, lo squillo di tromba, tocca a Pd, M5S e Avs. In un percorso è necessario che si apra un confronto nella società. Poi, quando si è sotto tutti insieme, in compagnia più larga di pezzi di società, e ce ne sono tanti disponibili, si trova un nome meno campestre. In corso d’opera si rifinisce, non si fa tutto in 48 ore. Io vedo che la situazione è la seguente, cioè che la società è un pochino più avanti. Sto parlando per quello che si è visto, rispetto al progetto politico. È necessario che il progetto politico si metta a tirare il carro". Lo dice Pier Luigi Bersani del Partito Democratico, ad Agorà Weekend su Rai Tre.
"Renzi, ritenendosi nel centrosinistra - aggiunge -, ha cercato di farsi largo aprendo un cuneo tra Pd e M5S. Il ricorso storico, di cui bisogna stupirsi, è che ci cascan tutti. Chi minimizza e chi drammatizza. Se deve partire l’alternativa, se dall’opposizione si deve passare alla costruzione, tocca ai tre partiti che hanno fatto coerentemente opposizione, cioè il Partito Democratico, il M5S e Alleanza Verdi e Sinistra. Per aprire un percorso nel paese, in modo partecipato". "Ci sarà tutto il tempo poi per i ravvedimenti operosi. Si parte coerenti e poi si arriva larghi, coinvolgendo tutto il paese", conclude Bersani.
- 15:18 - C.sinistra: Bersani, 'in disaccordo con Conte per Iv, serve flessibilità a livello locale'
Roma, 19 ott. (Adnkronos) - "Non sono d’accordo con Conte che dice 'non voglio Italia Viva'. A livello locale e regionale bisogna essere flessibili. Le persone sono tante, le situazioni son diverse. Posso drammatizzare Italia Viva? Conte è sicuro che a Renzi interessi molto di Italia Viva? Cerchiamo anche qui di prenderla con un minimo di flessibilità". Queste le parole di Pier Luigi Bersani del Partito Democratico, ad Agorà Weekend su Rai Tre.