La produzione di cocaina in Colombia nel 2023 è aumentata. Lo certificano le ultime stime delle Nazioni Unite. Il Paese sudamericano ha battuto ogni record di fabbricazione della “polvere bianca”, secondo l’ultimo rapporto pubblicato dal sistema integrato di monitoraggio delle colture illecite (Simci) dell’Ufficio dell’Onu per il controllo della droga e la prevenzione del crimine.

“A livello territoriale, la coltivazione di coca in Colombia è aumentata del 10% nel 2023, raggiungendo i 253.000 ettari – rispetto ai terreni coltivati l’anno precedente pari a 230.ooo ettari -, mentre la potenziale produzione di cocaina ha raggiunto le 2.664 tonnellate – rispetto alle 1738 del 2022 -. Ciò rappresenta un potenziale aumento del 53% della produzione rispetto all’anno precedente e segna il decimo anno consecutivo (dal 2023) in cui le stime della potenziale produzione colombiana sono aumentate“, si legge sul sito dell’Unodoc.

La Colombia, storicamente il Paese con la maggiore produzione – sempre secondo le stime Onu – ha sperimentato una crescita generalizzata negli ultimi 12 mesi in 16 dei 19 dipartimenti dove si produce questo tipo di droga. “Su tutti spiccano i dipartimenti del Cauca e di Nariño, che confina con l’Ecuador, mentre nella regione del Pacifico si concentra il 40% delle zone di maggiore espansione nella produzione di cocaina degli ultimi 12 mesi”, prosegue il rapporto. Un aspetto interessante che evidenzia Unodoc è che il 39% della potenziale produzione di foglie di coca proviene da enclave produttive che occupano solo il 14% del territorio colombiano. Da non sottovalutare il fatto che, “l’aumento della coltivazione coincide anche con un aumento della violenza contro i leader sociali e con un deterioramento delle condizioni di sicurezza e un’ulteriore pressione contro i gruppi indigeni e afro-colombiani”.

Il Ministero di Giustizia della Colombia ha avviato nel 2023 un progetto che ha portato allo sviluppo di 12 iniziative produttive di comunità e organizzazioni contadine, riserve indigene e consigli comunitari, situati in parte nelle regioni più a rischio: Catatumbo, Nariño, Guaviare, Caquetá e Sur di Bolivar. “Questi progetti si sono concentrati su prodotti come cacao, caffè, frutta, allevamento sostenibile, raggiungendo un totale di 20.000 beneficiari – si legge nel rapporto -. Il Governo ha riaffermato il suo impegno a raggiungere gli obiettivi stabiliti nel Programma nazionale globale per la sostituzione delle colture per uso illecito. Per questo motivo, fino ad agosto 2024, sono state impegnate risorse per 2,3 miliardi di dollari per l’attuazione del programma a favore di oltre 80.000 famiglie”.

Simci indica infine che il Perù ha registrato una leggera riduzione della superficie coltivata destinata alla produzione di cocaina nel 2023, mentre la Bolivia ha completato un triennio di stabilità.

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