In blackout totale da 24 ore, Cuba sta affrontando ore difficili. Venerdì mattina, il ministero dell’Energia e delle Miniere ha annunciato che il sistema elettrico nazionale è collassato a causa della “disconnessione imprevista” di una delle principali centrali termoelettriche dell’isola, quella di Antonio Guiteras (Cte), avvenuta alle 11 ora locale (18 ore italiane). In un post su X, il ministero ha aggiunto che “l’Unión Eléctrica sta lavorando al ripristino”. Al momento però, milioni di persone sono al buio e solo alcuni generatori di emergenza, un lusso per la maggior parte dei cubani, funzionavano sull’isola.

Come riporta Cnn, venerdì sera a L’Avana gli automobilisti hanno provato a orientarsi in città nonostante l’illuminazione stradale fosse completamente fuori uso. Sabato settimana, il governo cubano ha fatto sapere di non aver ancora ripristinato il guasto. Nonostante la “disconnessione improvvisa”, già dall’inizio della settimana, è stato richiesto alla popolazione di adottare una serie di misure per risparmiare energia. In tal senso, è tata predisposta la chiusura di locali notturni, centri ricreativi e scuole. Sul sito Cubadebate è stato pubblicato l’elenco delle misure da adottare. Il governo ha invitato la popolazione a restare a casa, laddove possibile e ha indicato solo ai “lavoratori indispensabili” di presentarsi al lavoro.

“La situazione è peggiorata negli ultimi giorni”, ha detto Manuel Marrero Cruz in un discorso speciale alla televisione nazionale nelle prime ore di venerdì. “Dobbiamo essere completamente trasparenti, abbiamo sospeso le attività economiche per garantire energia alla popolazione”. Durante il discorso di Marrero, era accompagnato da Alfredo López, il capo dell’UNE, che ha affermato che l’interruzione di giovedì è derivata dall’aumento della domanda per condizionatori d’aria delle residenze, nonché da guasti in vecchie centrali termoelettriche che non sono state sottoposte a corretta manutenzione. Sono state prese in considerazione anche modifiche alle tariffe dell’elettricità per le piccole e medie aziende, che sono proliferate da quando sono state autorizzate per la prima volta dal governo comunista nel 2021, ha affermato Marrero.

I funzionari cubani hanno attribuito i frequenti blackout anche ad una serie di eventi tra cui: l’aumento delle sanzioni economiche degli Stati Uniti, i disagi causati dai recenti uragani e il degrado delle infrastrutture dell’isola. Sono infatti mesi che Cuba soffre gli effetti di una cronica carenza di energia. Le interruzioni sono causate da continui guasti alle obsolete e maltenute centrali termoelettriche che – in servizio da oltre 40 anni – garantiscono la generazione di elettricità sull’isola. Le carenze strutturali sono da sommare all’aggravarsi della crisi economica e all’aumento del prezzo del petrolio che rende sempre più difficile l’acquisto di combustibili che alimentano le centrali.

Oltre ai problemi economici e strutturali, da non sottovalutare anche quelli ambientali. Da tre giorni infatti, piove senza tregua su l’Avana, la capitale dell’isola. A causa dei forti temporali infatti, diversi quartieri sono stati sommersi dall’acqua. Nelle ultime 24 ore le autorità hanno lanciato una serie di allarmi per cercare di limitare i danni e prevenire l’accumulo di acqua, che oltre a peggiorare la situazione già complicata a causa dell’assenza di elettricità, aumenta la diffusione della zanzara aedes aegypti, che trasmette la dengue, un’altra emergenza con 17 mila ricoverati secondo i dati del ministero della Salute.

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