Economia

Dove aumenta il nero? Attività domestiche, assistenza socio-sanitaria, istruzione e servizi professionali. Le stime Istat

Torna ad aumentare il nero nelle attività domestiche e in quelli professionali. Avvocati, architetti, consulenti e altri professionisti, così come colf e badanti, nel 2022 hanno nascosto al fisco più che nel 2019, ultimo anno prima della pandemia. E la tendenza riguarda anche i servizi di istruzione e assistenza sanitaria e sociale. È quello che […]

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Torna ad aumentare il nero nelle attività domestiche e in quelli professionali. Avvocati, architetti, consulenti e altri professionisti, così come colf e badanti, nel 2022 hanno nascosto al fisco più che nel 2019, ultimo anno prima della pandemia. E la tendenza riguarda anche i servizi di istruzione e assistenza sanitaria e sociale. È quello che emerge dalle nuove stime Istat sull’economia non osservata, che fotografano un aumento del sommerso economico causato soprattutto da una crescente sotto-dichiarazione dei ricavi, arrivata a valere quasi 101 miliardi.

Se si guarda in generale a quanto pesa settore per settore il sommerso, che comprende anche il lavoro irregolare e gli affitti in nero, in testa restano saldamente gli Altri servizi alle persone con il 30,5% del valore aggiunto del comparto, seguiti da commercio, trasporti, alloggio e ristorazione (18,5%) e costruzioni (17,5%). Ma una delle tavole Istat consente di distinguere l’incidenza settore per settore della sola sotto-dichiarazione, ricostruendo così chi ha “contribuito” di più alla crescita del nero.

La variazione maggiore nel 2022, rispetto al pre Covid, si registra ancora negli “altri servizi alle persone”, in cui sono classificate le attività del personale domestico oltre ad attività sportive e ricreative, scommesse, riparazione di computer e di beni per uso personale e per la casa. È questo settore di attività, stando alle tabelle dell’istituto di statistica, ad aver visto salire di più l’incidenza percentuale del sommerso, dal 10,1% del 2019 all’11,1%. I picchi del 21% del 2014-20125 sono lontani ma l’inversione di tendenza è preoccupante. Gli altri servizi alle persone sono peraltro anche il settore in cui pesa di più l’impiego di lavoro irregolare (18,9% del valore aggiunto totale).

Subito dopo si piazzano i servizi professionali, con un’incidenza identica – 11,1% – in salita dal 10,5% dell’anno prima della pandemia. Segue, per dimensione dell’aumento, il comparto Istruzione, sanità e assistenza sociale, in cui il sommerso resta contenuto ma arriva a pesare il 3,3% dal 2,7% del 2019. Si tratta del valore più alto dall’inizio delle serie storiche.