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“Liam Payne era disperato, ha buttato il computer a terra e ha detto: ‘Fancu** a questa mer*a’”: la rivelazione di una delle ultime persone ad averlo visto vivo

"Sono entrata in hotel e lui stava aspettando vicino all'ascensore, sembrava come se volesse essere riconosciuto - ha raccontato al Daily Mail una ragazza che era presente nell'hotel dov'è morto il cantante 31enne -. C'era un non so che di disperato in lui. Poi è arrivata l'ascensore.."

di Paolo Aruffo
“Liam Payne era disperato, ha buttato il computer a terra e ha detto: ‘Fancu** a questa mer*a’”: la rivelazione di una delle ultime persone ad averlo visto vivo

La tragica scomparsa di Liam Payne ha scosso profondamente il mondo della musica e dello spettacolo. Il cantante britannico, classe 1993, è morto il 16 ottobre scorso dopo essere precipitato da una stanza d’albergo a Buenos Aires. Con il passare dei giorni, emergono nuovi dettagli sulla sua tragica morte. Innanzitutto il risultato preliminare dell’autopsia ha confermato che Payne è morto per i “politraumatismi” e le “emorragie interne ed esterne” compatibili con la caduta senza aver fatto alcun tentativo di proteggersi e, per questo, si ritiene sia caduto in uno “stato di incoscienza”. Ora si attendono i risultati degli esami “istopatologici, biochimici e tossicologici”. Nel frattempo il Daily Mail riporta alcune dichiarazioni inedite di una ragazza che si trovava nello stesso hotel dell’ex membro degli One Direction.

Un racconto sconvolgente che offre uno sguardo più ampio su una vicenda che, purtroppo, in parte è già tragicamente chiara. Rebecca (nome di fantasia), 28 anni, da Washington, ha spiegato alla testata britannica di aver visto Liam poco prima che morisse e gli ha scattato delle foto. Il cantante si trovava nella hall dell’albergo dove avrebbe dovuto effettuare il check-out al mattino, invece ancora non lo aveva fatto (ed erano le 16:30 ora locale). Quindi Rebecca ha spiegato: “Uno dei miei amici doveva prendere la sua suite, ma il personale dell’hotel non sapeva cosa fare sia perché non aveva fatto ancora il check out (Liam, ndr) sia per il suo comportamento”. “Sono entrata in hotel, e lui stava aspettando vicino all’ascensore, sembrava come se volesse essere riconosciuto – le parole di lei -. C’era un non so che di disperato in lui. Io e i miei amici ovviamente sapevamo chi fosse. Quando è arrivato l’ascensore, lui all’improvviso ci ha detto: ‘Sì, sono Liam! Sali in ascensore con me, adoro le coccole’. Io ho deciso di non farlo e ho aspettato il prossimo, ma alcune delle altre ragazze sono entrate con lui e a metà strada, ha iniziato a dire ‘Oh, arrivate dall’America. Io conosco bene gli americani, siete dei pazzi’. Poi ha preso una ragazza che penso fosse con lui e ha finto di soffocarla. Lievemente, ma era inquietante”.

Poco dopo Rebecca è tornata nella hall e anche il cantante che, sdraiandosi su un divano, ha iniziato a leggere delle mail. Lì la ragazza americana si è resa conto che lui utilizzava delle particolari impostazioni di accessibilità sul computer. Ogni volta che spostava il mouse, una voce gli spiegava cosa stava indicando con il cursore. “Ho pensato che lo stesse facendo anche per attirare l’attenzione. Poi ha aperto le sue e-mail e ne ha vista una che lo ha palesemente sconvolto. Improvvisamente ha preso il computer e ha gridato ‘fanc**o a questa me**a!” e ha iniziato a sbattere il computer a terra”. Quindi lei gli ha chiesto se andasse tutto bene e lui ha brontolato, aggiungendo: ‘Ero in una boyband, è per questo che sono fottutamente a pezzi’. Non potevo credere a quello che stavo ascoltando, diceva tante parolacce e poi ha preso il portatile ed è tornato in ascensore. In seguito un ragazzo del suo staff, mi pare si chiamasse Roger, è venuto a scusarsi con noi: ‘Scusate, a volte fa così'”.

La ragazza, come un fiume in piena, ha continuato a rivelare dettagli: “Mi sono domandata cosa stessero facendo queste persone con lui per aiutarlo, ma forse avevano provato e fallito. Il personale dell’hotel stava impazzendo e lo stava guardando molto con apprensione. Qualcuno di loro ha chiamato la security o le forze dell’ordine”. “Io non ho mai fatto uso di cocaina, ma si stava comportando esattamente come farebbe qualcuno sotto l’effetto di stupefacenti: non era concentrato e le sue pupille erano dilatate. Si stava comportando in modo aggressivo, in generale non con qualcuno in particolare”, le parole di Rebecca.. Infine Liam è tornato nella hall, tra l’altro inciampando e cadendo. Il personale dell’hotel è venuto ad aiutarlo e lo ha riportato in ascensore. Lì Rebecca ha scattato l’ultima foto. Poco dopo la drammatica notizia: “Abbiamo visto delle persone correre come matti, lì ci siamo resi conto della gravità della cosa. È stato terribile”. Da quel momento Rebecca e gli altri amici hanno trascorso il proprio tempo lontano dall’hotel, sia per lo shock di quanto era accaduto, sia perché molti fan si erano radunati fuori la struttura alberghiera piangendo e cantando le canzoni del loro idolo, sulla cui morte restano ancora lati oscuri. Cinque testimoni, infatti, sono stati interrogati dalla procura nazionale argentina per ricostruire con esattezza cos’è accaduto quell’orribile sera in cui Liam, a soli 31 anni, ha perso la vita.

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