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Achille Costacurta rivela: “Ero dipendente dai social, come in un gioco d’azzardo. Vedevo mio padre e mia madre come nemici”

Il figlio di Martina Colombari e Billy Costacurta si racconta in un'intervista a Di Più Tv, rivelando un passato difficile segnato dalla dipendenza dai social network

di F. Q.
Achille Costacurta rivela: “Ero dipendente dai social, come in un gioco d’azzardo. Vedevo mio padre e mia madre come nemici”

“Trascorrevo le mie giornate a letto, con il telefonino in mano, a navigare sui profili altrui, a volte per imitarli, a volte per fare meglio di loro. Ero dipendente dai social, come in un gioco d’azzardo”. Con queste parole, Achille Costacurta, figlio di Martina Colombari e Billy Costacurta, si racconta in un’intervista a Di Più Tv, rivelando un passato difficile segnato dalla dipendenza dai social network.

Il giovane, spesso al centro di polemiche per i suoi comportamenti sopra le righe, ha attraversato un periodo buio, come aveva già raccontato la madre in un’intervista a Diletta Leotta.Non è stato facile”, confessa Achille, “è stato un periodo durissimo che ho affrontato e superato anche grazie all’aiuto dei miei genitori che mi hanno capito e supportato. C’è voluto del tempo, sono stato aiutato e ne sono uscito. Adesso non sono più schiavo di quel mondo e mi godo ogni singolo minuto delle mie giornate. Spesso senza mandare o ricevere messaggi. Sono io a decidere quando leggere un messaggio oppure quando mandarlo”. Achille, 20 anni, è cresciuto sotto i riflettori, con l’attenzione costante dei media e dei social. Una pressione che lo ha portato a sviluppare una vera e propria dipendenza, come lui stesso ammette: “Non riuscivo a farne a meno, non riuscivo a uscirne“.

Ma il giovane Costacurta ha saputo reagire, grazie anche al supporto dei genitori. “Quando sei piccolo vedi tuo padre e tua madre come nemici”, racconta, “Soltanto quando cresci scopri che tutto quello che fanno per te lo fanno per uno scopo: per il tuo bene”. E il cambiamento è arrivato: “Ho deciso che non meritavano di soffrire per me. Ho iniziato a comprenderli. Mi sono reso conto che un genitore non farebbe mai male a un figlio”. Oggi, Achille e i suoi genitori hanno un rapporto sereno e complice, basato sulla fiducia e sull’affetto reciproco. “Adesso siamo amici“, conclude con un sorriso.

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