È polemica per le parole del ministro dei Trasporti Matteo Salvini che, di fronte all’uccisione di un 26enne da parte della polizia a Verona, ha esultato dicendo “con tutto il rispetto, non ci mancherà”. Il giovane, armato di coltello, ha aggredito un agente della Polfer davanti alla stazione che ha reagito sparando tre colpi di arma da fuoco, uno dei quali ha raggiunto il petto del ragazzo. La dichiarazione del leader del Carroccio è arrivata poco dopo la diffusione della notizia, provocando la condanna delle opposizioni. “È un principio elementare di umanità non gioire per la morte di una persona, qualunque cosa abbia fatto”, ha scritto sui social il senatore dem Franco Mirabelli. “Vedere Salvini festeggiare per la scomparsa di un uomo è una vergogna per il nostro Paese, che lui dovrebbe rappresentare. Seminare odio fa male a tutti”. Per Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera, “Salvini non perde mai occasione per spargere odio”: “Non si rende conto nè delle sue responsabilità, del fallimento delle politiche di sicurezza quando hanno producono un esito così tragico, né dei principi basilari del rispetto”.

La ricostruzione dell’aggressione – Secondo le prime ricostruzioni, il giovane originario del Mali, prima dell’aggressione alla Polfer era stato autore di una serie di danneggiamenti e di violenze andate avanti tutta la notte. In particolare le telecamere del centro cittadino lo hanno ripreso poche ore prima mentre, sempre armato di coltello, aggrediva degli operatori della Polizia locale che non riuscendo a contenerlo sono stati costretti ad allontanarsi e a chiedere supporto. Tornato nuovamente alla stazione di Verona Porta Nuova, il giovane ha ricominciato a compiere gesti violenti, arrivando a scagliarsi contro l’operatore della Polizia ferroviaria. Lo stesso poliziotto, resosi immediatamente conto della gravità delle condizioni del giovane, ha cercato di rianimarlo. Il 26enne però, è deceduto pochi minuti dopo. Sulla vicenda sta indagando la Procura della Repubblica di Verona, con la pm Maria Diletta Schiaffino. Al vaglio dei magistrati sono tutte le immagini registrate dalle numerose telecamere presenti nella zona.

Lo scontro politico – In difesa dell’agente, è intervenuto il Movimento Sindacale di Polizia (Mosap): “Il collega si è semplicemente difeso perché rischiava di beccarsi qualche coltellata, il 26enne invece voleva uccidere e avrebbe potuto colpire chiunque, visto che ha devastato le vetrine all’interno della stazione”, ha dichiarato il segretario generale Fabio Conestà. Per il vicesegretario della Lega Andrea Crippa, “il poliziotto non deve essere indagato perché si tratta di un caso di legittima difesa”, ha detto ad Affaritaliani.it.

Sul caso è intervenuto anche il Comune di Verona. Sul caso è impegnato, hanno fatto sapere dall’amministrazione, l’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi, mentre il sindaco Damiano Tommasi è impegnato a Chicago per rappresentare la città a Vinitaly Usa. L’amministrazione è “in contatto con la Questura, al lavoro per ricostruire la dinamica dei fatti”. E “di fronte alla drammatica vicenda, una prima considerazione riguarda il forte e costante presidio presente nell’area della stazione e il grande impegno delle forze dell’ordine, sempre in prima linea per la difesa della sicurezza dei cittadini. Al rammarico per la perdita di una vita umana si unisce la grande solidarietà alla Polizia Ferroviaria e alla Polizia Locale coinvolte nell’aggressione” ha dichiarato Zivelonghi.

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