“Ho un cancro terminale. Proprio così, imparo come morirò“. Le sue parole hanno sconvolto tutto il mondo del ciclismo: Chris Hoy, uno dei più grandi pistard della storia e vincitore di sei medaglie d’oro alle Olimpiadi, ha rivelato che il cancro alla prostata di cui soffre non gli lascerà scampo. L’annuncio choc è arrivato con un’intervista al quotidiano britannico Sunday Times. La notizia sta avendo un’eco enorme soprattutto in Gran Bretagna, dove Sir Hoy è un’autentica stella dello sport: è il secondo atleta britannico più titolato nella storia delle Olimpiadi.
Il cancro di Hoy è stato rilevato nel settembre 2023 quando ha cercato un trattamento per quella che pensava fosse un semplice dolore alla spalla. La notizia è stata resa pubblica il 16 febbraio 2024, quando l’ex ciclista ha spiegato che si stava sottoponendo alla chemioterapia. Nella sua intervista odierna al Sunday Times, Hoy ha invece rivelato che la situazione è molto peggiore: gli esami medici hanno rivelato che il cancro alla prostata si è diffuso appunto alla spalla, ma anche all’anca, al bacino, alla colonna vertebrale e alle costole. I medici hanno detto a Hoy che il suo cancro è incurabile e che probabilmente gli restano tra i due e i quattro anni.
“E proprio così, imparo come morirò“, scrive Hoy nel suo libro di memorie, intitolato All That Matters: My Toughest Race Yet. La sua forza mentale emerge chiaramente dall’intervista al Sunday Times: “Siamo tutti nati e tutti moriamo e questa è solo una parte della vita. Penso ancora che siamo fortunati”, ha dichiarato. E poi ha aggiunto: “Per quanto possa sembrare innaturale, questa è la natura“. Una battaglia che sta combattendo tutta la famiglia Hoy: la moglie Sarra è infatti affetta da sclerosi multipla.
Scozzese, nato il 23 marzo 1976 a Edimburgo, Chris Hoy è considerato uno dei più grandi atleti della storia del ciclismo su pista. Per anni ha dominato le competizioni di sprint e keirin. Oltre alle sei medaglie d’oro olimpiche e una d’argento, ha vinto 11 titoli mondiali durante la sua carriera. Dopo il ritiro dalle competizioni nel 2013, Hoy si è dedicato a varie attività, tra cui il motorsport e la promozione dello sport per i giovani. Grazie ai suoi risultati straordinari, è stato insignito di numerosi riconoscimenti, tra cui il titolo di Sir conferitogli dalla regina Elisabetta II nel 2009.