Ha offerto da bere a tutti, improvvisato una conferenza stampa davanti a un locale della città, e ha incontrato il sindaco Melucci, il vicesindaco Azzaro e altri amministratori a Palazzo di Citttà. “Visita graditissima”, così il sito ufficiale del Comune di Taranto sull’incontro con Mark Campbell, rappresentante del gruppo “Apex Capital Global Llc”, nuovo proprietario del club rossoblu. Fin qui sembrerebbe tutto normale: è nota la propensione di fondi statunitensi di acquisire club calcistici italiani e il Taranto, pur non essendo di prima fascia, per calore e passione della sua gente rappresenta un investimento certamente appetibile. Già, ma chi è Mark Campbell? Perché dalle ricerche svolte fin qui, e in particolare dal Corriere della Sera, per ora il profilo di Campbell sembra avvicinarsi più a quello di Yonghong Li, il misterioso imprenditore cinese che rilevò il Milan da Berlusconi per poi sparire nel nulla, che a Oaktree, a Elliot o ai Friedkin.

Già, Yonghong Li elencava tra i suoi (presunti) asset una miniera di fosforo, ad oggi quelli di Apex sembrano ancora più misteriosi: la società sarebbe stata creata un anno fa in Delaware, e non sarebbero state registrate attività di bilancio nel settore dell’intermediazione finanziaria, che sarebbe il principale campo d’attività della Apex; che – sempre secondo il quotidiano di via Solferino – non avrebbe fatto registrare fatturato (zero sterline), non avrebbe dipendenti, e un patrimonio in rosso di 1886 sterline. E per quanto attiene alle attività “pre Apex” risulterebbe una collaborazione con Capits Global, che nel 2022 ha messo insieme asset per poco più di un euro, per poi chiudere. Tra le attività della Apex Capital Global LLC poi, che ha un nome molto simile, chissà se in maniera voluta o no, alla Apex Capital di Londra che effettivamente opera nel mondo dello sport da anni, si segnala il tentativo nella primavera del 2024 di acquisire il Kv Oostende, società belga poi fallita, ma non se n’è fatto nulla.

“Hanno alle spalle investitori ricchi e seri”, dichiaravano dalla società belga in fase di trattativa, ma non se n’è fatto nulla. Lo stesso era successo quando Campbell aveva tentato di acquisire il Sunderland e il Falkirk con lo stesso esito, motivato, secondo lo stesso Campbell, “dalla riluttanza dei club e della legislazione, che hanno causato il fallimento degli accordi”. Per ora ha assicurato, nella conferenza stampa improvvisata in strada e tra i drink offerti ai tifosi comprensibilmente entusiasti, che gli obiettivi sono ambiziosi, a partire da quello di “portare il Taranto in Serie A”, un traguardo sempre sognato in una piazza bella, calda e passionale. La conferenza vera, tuttavia, sarà quella di domani, quando Campbell e gli investitori si presenteranno ufficialmente alla città, chiarendo presumibilmente e auspicabilmente non solo gli obiettivi che su quelli si sa, a parole si può giocare con margini pure abbastanza ampi, ma in particolare le risorse economiche, i soci e tutte quelle basi concrete che servono per gestire, seriamente, una squadra come il Taranto.

(la foto è tratta dal sito ufficiale del Comune di Taranto)

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