Politica

Tutti i vitalizi liquidati in 10 anni ai consiglieri del Trentino Alto Adige: assegni da oltre un milione. Cgil: ‘Offesa a lavoratori e pensionati’

L’elenco dei numeri è impressionante. Non sono da meno gli “omissis” che proteggono l’identità dei beneficiari. Il riassunto fornito dal presidente del Consiglio regionale del Trentino Alto Adige, il leghista Roberto Pacher, contiene tutti i pagamenti effettuati a beneficio dei consiglieri regionali nell’arco di dieci anni. Si tratta della restituzione delle maxi-anticipazioni dei vitalizi congelate […]

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L’elenco dei numeri è impressionante. Non sono da meno gli “omissis” che proteggono l’identità dei beneficiari. Il riassunto fornito dal presidente del Consiglio regionale del Trentino Alto Adige, il leghista Roberto Pacher, contiene tutti i pagamenti effettuati a beneficio dei consiglieri regionali nell’arco di dieci anni. Si tratta della restituzione delle maxi-anticipazioni dei vitalizi congelate in un fondo, di cui alla fine i politici di Trento e Bolzano sono rientrati in possesso. Chi avesse la pazienza di abbinare date di nascita, compimento del sessantesimo anno d’età e data dell’elargizione, troverebbe alcuni dei più bei nomi che hanno caratterizzato la vita amministrativa di una delle regioni a statuto speciale. Un fiore comunque da sfogliare. In sette casi si supera il milione di euro.

Nel 2014 il consigliere con il codice “3281” riceve 385.765,59 euro, l’anonimo “4051” incassa 693.879,30 euro.

Nel 2015 il codice “3281” riceve l’ultimo pagamento di 829.266,81 euro, arrivando così a più di 1,2 milioni.

Nel 2017 il totale dei 3 esborsi supera i due milioni e mezzo di euro: 957.142,80 euro al codice “4019”, 1.429.554,60 euro all’anonimo “2564”, 208.182,60 euro al “573”.

Si salta nel 2018, con 4 versamenti: 971.817,30 euro al codice “2019”, 235.317,60 al “4053”, 1.047.104,10 euro al “4026”, 211.071,60 euro all’anonimo “4054”.

Nel 2019 ci sono stati altri 4 versamenti per oltre due milioni: 190.175,40 al codice “4032”, 818.992,80 euro all’anonimo “4036”, 818.663,40 euro al codice “4037”, 260.361,90 euro al “4035”.

Nel 2020 sono ben 6 i versamenti: 239.090,40 euro al codice “4021”, 725.905,80 al “4047”, 210.597,30 all’anonimo “1225”, 244.505,70 euro al “3279”, 206.682,306 euro al codice “2763”, 726.673,50 euro al codice “6”.

Nel 2021 un pagamento di 264.273,70 euro al codice “1227”.

Nel 2022 due versamenti: 276.438,17 euro al consigliere “4052”, 1.611.161,31 euro al codice “3668”.

Nel 2023 due pagamenti da Guiness: 1.810.061,85 euro al consigliere “976”, 1.652.133,50 euro al fortunato codice “4031”, 1.055.391,7 euro al codice “1226”.

Nel febbraio 2024 l’ultimo pagamento: 211.753,3 euro al codice “4024”.

Complessivamente le leggi sui vitalizi in regione hanno comportato un esborso pubblico che è stato calcolato in 96 milioni di euro. Fonti ufficiali parlano comunque di un risparmio di 26 milioni di euro grazie alla legge del 2014 che rettificò le norme contestatissime dall’opinione pubblica del 2012. Sono ancora 4 i consiglieri che aspettano la liquidazione del vitalizio, non avendo ancora raggiunto il limite dei 60 anni di età. Quindi il totale salirà ancora e i rimborsi attuali supereranno le restituzioni di allora, con un saldo a tutto vantaggio degli ex consiglieri. Una modifica del 2023 ha ridotto il calcolo del tasso di sconto, limitando alcuni dei pagamenti, che in un paio di casi avrebbero superato i 2 milioni di euro.

Arno Kompatscher, presidente della Provincia di Bolzano e della Regione, ha cercato di smorzare le polemiche: “Bisogna guardare le cifre alla luce di 10 anni d’inflazione, quella legge introdusse criteri adottati dall’Inps in questi casi”. La riforma del 2014 porta anche la sua firma, oltre a quella dell’allora presidente della provincia di Trento Ugo Rossi. La pensa diversamente la Cgil Trentino: “Sono numeri che fanno impallidire tutti i comuni mortali, in alcuni casi sono somme al di fuori dalla realtà, che offendono lavoratori e pensionati costretti a fare i conti con una drastica perdita del potere d’acquisto. Siamo abbondantemente fuori ogni misura eticamente accettabile”.