Dice Ignazio La Russa che bisogna cambiare la Costituzione per fare “maggiore chiarezza nel rapporto tra politica e magistratura”. Nel pieno dell’attacco del governo alle toghe, dopo la sentenza che ha annullato il trasferimento dei migranti in Albania, il presidente del Senato arriva a proporre una modifica della Carta. “A chi spetta definire esattamente i ruoli della politica e della giustizia? Alla Carta costituzionale. In passato tutto sembrava funzionare. Dopo Tangentopoli non è più stato così. Se la Costituzione non appare sufficientemente chiara, si può chiarire meglio”, dice La Russa in un’intervista a Repubblica. Parole, quelle della seconda carica dello Stato, che Elly Schlein definisce “gravi”. “Qui chi sta andando oltre le proprie prerogative è proprio questo governo che vorrebbe rimettere mano, impariamo oggi addirittura da altre gravi parole del presidente del Senato, vorrebbe alla Costituzione per cancellare il principio di separazione dei poteri”, dice la segretaria del Pd ad Agorà su Rai Tre.

“Vogliamo rispetto dai magistrati” – Nel dettaglio La Russa vorrebbe cambiare il Titolo IV della Carta. “Perché no? Potrebbe essere utile una riforma che faccia maggiore chiarezza nel rapporto tra politica e magistratura. Così non funziona”, dice il presidente del Senato. “Se un pezzo di magistratura agisca mosso da finalità politiche? Può darsi che ci siano singoli casi, ma non sono la regola. Penso piuttosto che alcuni magistrati vogliano affermare la propria visione della società e della politica attraverso la giurisdizione”, continua. “Nei casi grigi – prosegue – a volte si intende affermare la propria visione del mondo. Questa lettura forse può spiegare la sentenza sul centro in Albania”. Alla domanda se creda che un pezzo di magistratura voglia far cadere il governo, risponde: “La destra, che vuole governare, vorrebbe rispetto per le prerogative della politica. Ed è per questo che dobbiamo chiarire questa zona grigia. Perché altrimenti non si capisce quale sia il confine tra le funzioni della giustizia e quelle della politica. Insieme, in modo concorde – maggioranza, opposizione, magistrati – dobbiamo perimetrare questi ambiti. La lite non funziona”.

La reazione del Pd – La Russa ovviamente si schiera sulle posizioni di Carlo Nordio e del resto del governo che hanno attaccato la decisione del tribunale di Roma d’invalidare il trasferimento di 12 migranti in Albania. “Una sentenza si può criticare. Nordio l’ha definita abnorme. Significa: fuori dalla norma”. Il guardasigilli, però, aveva anche aggiunto che “se la magistratura esonda dai propri poteri, la politica deve intervenire”. Dichiarazioni contestate da Schlein. “Le affermazioni del ministro Nordio sono gravissime. Uno che nella vita aveva fatto il magistrato dovrebbe sapere che in Costituzione c’è un principio, quello della separazione dei poteri che è messo proprio a garanzia dei cittadini e dei loro diritti democratici. E qui chi sta andando oltre le proprie prerogative è proprio questo governo che vorrebbe rimettere mano, impariamo oggi addirittura da altre gravi parole del presidente del Senato, vorrebbe rimettere mano alla Costituzione per cancellare il principio di separazione dei poteri”, ha detto la segretaria del Pd. Contesta la proposta di La Russa anche il capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia. “E’ in atto uno scontro tra poteri pericoloso. Non si può attaccare la magistratura, come questa destra sta facendo, innescando uno scontro tra poteri pericoloso. I ministri non possono andare a manifestare sotto un Tribunale mentre è in corso un processo. Siamo molto preoccupati. Il presidente La Russa, seconda carica dello Stato, chiarisca se intende sottoporre il potere giudiziario a quello esecutivo. Sarebbe grave”. Pure Angelo Bonelli dell’Alleanza Verdi Sinistra critica il presidente del Senato: “La separazione dei poteri è ben delineata dalla Costituzione e quanto affermato da Ignazio La Russa è eversivo perché fa appello alla destra e al governo di manomettere la nostra Carta Costituzionale”.

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