Per la ministra Eugenia Roccella “anche il medico dovrà segnalare i casi di violazione della legge sulla maternità surrogata alla Procura“. Una richiesta che la titolare del dicastero per la Famiglia ha detto a Tagadà su La7 e che ha provocato la dura reazione del presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli: “Il medico ha il dovere di curare”. E non di denunciare. La questione è stata sollevata a pochi giorni dall’approvazione definitiva del provvedimento, fortemente voluto dal governo e contestato dalle forze di opposizioni che l’hanno definito “un assurdo giuridico”.
“Che il medico”, ha spiegato Anelli, “sia esonerato dall’obbligo di denuncia nei confronti del proprio paziente lo si desume anche dal capoverso dell’articolo 365 del Codice penale che esime il medico da tale obbligo quando il referto esporrebbe la persona assistita a procedimento penale. Quindi il medico non deve, è vero, ostacolare la giustizia ma non deve, soprattutto, porre in essere atti che mettano a rischio la relazione di cura, limitando la tutela della salute dei cittadini”. Come ricordato da Anelli, “il medico ha il dovere di curare: dovere che gli deriva dalla Legge, in primis la Costituzione, e dal Codice deontologico, è confermato dalla Giurisprudenza e prevale su ogni altro obbligo, facoltà o diritto”. Il parere espresso da Anelli in merito alla posizione del medico rispetto alla legge appena approvata, secondo quanto si apprende, verrà pubblicato sulla rivista scientifica British Medical Journal.
Le due posizioni agli opposti riflettono l’aspro dibattito seguito al via libera alla legge. La legge che rende la Gpa ‘reato universale’ è stata approvata lo scorso 16 ottobre grazie ad un ddl a firma della deputata di Fdi Carolina Varchi, approvato dal Senato e in precedenza dalla Camera. In Italia la Gpa è già un reato da venti anni, ma la nuova legge estende ora la punibilità anche per chi l’ha praticata all’estero: si rischiano pene fino a due anni di reclusione e multe fino a un milione di euro. Le opposizioni hanno denunciato che la nuova normativa va contro la Costituzione, crea “bambini di serie A e di serie B” ed ha uno stampo “medioevale”. Sulla stessa linea le Famiglie Arcobaleno e le associazioni Lgbt. Che lo scontro si preannunci molto duro è evidente, con i Radicali già pronti alla presentazione di un quesito referendario abrogativo. L’Associazione Luca Coscioni, da parte sua, ha assicurato battaglia nei tribunali: sono già 30 le coppie che si apprestano a presentare ricorso.
Politica
Maternità surrogata, per Roccella anche il “medico deve segnalare i casi di violazione”. L’ordine smentisce: “Esonerati dalla denuncia”
Per la ministra Eugenia Roccella “anche il medico dovrà segnalare i casi di violazione della legge sulla maternità surrogata alla Procura“. Una richiesta che la titolare del dicastero per la Famiglia ha detto a Tagadà su La7 e che ha provocato la dura reazione del presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli: “Il medico ha il dovere di curare”. E non di denunciare. La questione è stata sollevata a pochi giorni dall’approvazione definitiva del provvedimento, fortemente voluto dal governo e contestato dalle forze di opposizioni che l’hanno definito “un assurdo giuridico”.
“Che il medico”, ha spiegato Anelli, “sia esonerato dall’obbligo di denuncia nei confronti del proprio paziente lo si desume anche dal capoverso dell’articolo 365 del Codice penale che esime il medico da tale obbligo quando il referto esporrebbe la persona assistita a procedimento penale. Quindi il medico non deve, è vero, ostacolare la giustizia ma non deve, soprattutto, porre in essere atti che mettano a rischio la relazione di cura, limitando la tutela della salute dei cittadini”. Come ricordato da Anelli, “il medico ha il dovere di curare: dovere che gli deriva dalla Legge, in primis la Costituzione, e dal Codice deontologico, è confermato dalla Giurisprudenza e prevale su ogni altro obbligo, facoltà o diritto”. Il parere espresso da Anelli in merito alla posizione del medico rispetto alla legge appena approvata, secondo quanto si apprende, verrà pubblicato sulla rivista scientifica British Medical Journal.
Le due posizioni agli opposti riflettono l’aspro dibattito seguito al via libera alla legge. La legge che rende la Gpa ‘reato universale’ è stata approvata lo scorso 16 ottobre grazie ad un ddl a firma della deputata di Fdi Carolina Varchi, approvato dal Senato e in precedenza dalla Camera. In Italia la Gpa è già un reato da venti anni, ma la nuova legge estende ora la punibilità anche per chi l’ha praticata all’estero: si rischiano pene fino a due anni di reclusione e multe fino a un milione di euro. Le opposizioni hanno denunciato che la nuova normativa va contro la Costituzione, crea “bambini di serie A e di serie B” ed ha uno stampo “medioevale”. Sulla stessa linea le Famiglie Arcobaleno e le associazioni Lgbt. Che lo scontro si preannunci molto duro è evidente, con i Radicali già pronti alla presentazione di un quesito referendario abrogativo. L’Associazione Luca Coscioni, da parte sua, ha assicurato battaglia nei tribunali: sono già 30 le coppie che si apprestano a presentare ricorso.
Articolo Precedente
Albania, alla premier è andato di traverso il set del più grande kolossal della fiction politica
Articolo Successivo
Caso Albania, cdm approva il decreto migranti. Nordio: “Sentenza Ue complessa e scritta in francese, i giudici italiani non l’hanno capita”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Giustizia & Impunità
Albania, la Corte non convalida: liberi i 43 migranti. Opposizioni: ‘Fallimento di Meloni’. Da destra riparte l’attacco ai giudici: ‘Si sostituiscono al governo’
Politica
Almasri, ora la maggioranza vuole eliminare l’obbligatorietà dell’azione penale. M5s e Pd: “Così pm sotto il governo e politici impuniti”
FQ Magazine
Vespa scatenato difende il governo: “Ogni Stato fa cose sporchissime”. Opposizioni: “Superato il limite”
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - "Altri 43 migranti tornano in Italia dai centri in Albania. Presidente Meloni, errare è umano, perseverare è diabolico. Quanti altri viaggi a vuoto dovremo vedere prima che si metta fine a questa pagliacciata costosa per i contribuenti?”. Così Matteo Ricci, europarlamentare Pd, in un post sui social.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - "Terzo flop del ‘modello Albania’: la Corte d’Appello di Roma smonta l’ennesima trovata propagandistica del governo Meloni, sospendendo i trattenimenti e disponendo il trasferimento in Italia dei migranti deportati. Per la terza volta, la destra ha provato a forzare la mano e per la terza volta è stata bocciata. Hanno sprecato milioni di euro pubblici, violato diritti fondamentali e messo in piedi un’operazione disumana, solo per alimentare la loro propaganda. Un fallimento su tutta la linea, mentre il Paese affonda tra tagli alla sanità, precarietà e crisi sociale. Ora che farà Meloni? Toglierà la competenza anche alle Corti d’Appello per accentrarla a Palazzo Chigi?”. Così Alessandro Zan, responsabile Diritti nella segreteria nazionale Pd ed europarlamentare.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - "La Corte d’Appello di Roma libera di nuovo immigrati irregolari per i quali potevano essere eseguite rapidamente le procedure di rimpatrio e rimette ancora la palla alla Corte di Giustizia Europea sulla questione dei Paesi sicuri. Le ordinanze che non convalidano i trattenimenti nel centro in Albania e che rimettono alla Corte di Giustizia la questione pregiudiziale, insistono sull’individuazione in via generale ed astratta dei “paesi sicuri”, ripercorrendo le motivazioni delle decisioni precedenti, senza giudicare delle posizioni dei singoli migranti. Peccato che la Corte di Cassazione ha ampiamente chiarito, lo scorso dicembre, che questa è una competenza del Governo e non della magistratura. Incredibile che la Corte d’Appello di Roma abbia considerato irrilevante questo principio e insista nel voler riconoscere ai singoli magistrati un potere che è esclusiva prerogativa dello Stato”. Lo dichiara la deputata di Fratelli d’Italia, Sara Kelany, responsabile del Dipartimento immigrazione.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - "Non stupisce la decisione della Corte d’Appello di Roma di bloccare, per l’ennesima volta, una misura, tra l’altro apprezzata anche in Europa, con cui l’Italia vuole fronteggiare l’immigrazione massiccia e garantire la sicurezza nazionale. I magistrati non usino il loro potere per contrastarne un altro, riconosciuto dalla costituzione e legittimato dagli italiani”. Lo dichiara il deputato della Lega Igor Iezzi.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - “La Corte d’Appello di Roma libera ancora dei migranti irregolari che potevano essere rapidamente rimpatriati, rimandando di nuovo alla Corte di Giustizia Europea sulla questione dei paesi sicuri. Ma la Corte di Cassazione aveva chiarito che questa è una competenza del Governo. Evidentemente alcuni tribunali italiani considerano irrilevanti i principi fissati dalla Suprema Corte. Di fronte a questo non posso che esprimere profondo stupore". Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Lucio Malan.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - “E anche oggi si certifica il fallimento di Meloni. I Centri per i migranti in Albania non sono la risposta al fenomeno migratorio, che richiede rispetto per i diritti umani e condivisione delle responsabilità a livello europeo. Nei comizi Meloni potrà continuare a dire che fun-zio-ne-ran-no ma nella realtà sono solo uno spreco immane di risorse. Se quei fondi fossero stati spesi per assumere infermieri e medici, o per aumentare gli stipendi di quelli che già lavorano nella sanità pubblica, allora si’ che sarebbero stati utili agli italiani!”. Così in una nota Marina Sereni, responsabile Salute e sanità nella segreteria nazionale del Pd.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - “Quella dei Cpr in Albania è una gigantesca buffonata. Siamo di fronte a centri totalmente inutili nella gestione del fenomeno migratorio, pasticciato sul piano giuridico, lesivi dei più elementari diritti umani e anche costosissimi. Il governo dovrebbe scusarsi pubblicamente, chiudere i centri e destinare gli ottocento milioni di euro che finiranno in questi luoghi inutili e dannosi a sostegno della sanità pubblica”. Così in una nota, Pierfrancesco Majorino, responsabile immigrazione nella segreteria nazionale del Pd.