Il trasporto pubblico di Milano si ferma, ancora. Il nuovo sciopero, indetto da quasi tutte le principali sigle sindacali, è previsto per venerdì 8 novembre. Cub Trasporti, Sgb, Cobas Lavoro Privato, Adl Cobas, a cui si sono aggiunte Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Faisa-Cisal, Ugl-Fna, manifestano per il rinnovo del contratto nazionale scaduto il 31 dicembre 2023 dopo l’interruzione della trattativa il 30 maggio 2024. Lo sciopero degli addetti al trasporto pubblico nazionale, interesserà anche i dipendenti Atm che si occupano di garantire la mobilità pubblica nella città meneghina. Lo stop, fanno sapere i sindacati, durerà 24 ore e non sono previste fasce di garanzia.
La nuova mobilitazione, spiegano le organizzazioni che tutelano i lavoratori dipendenti, “si è resa inevitabile dopo aver preso atto che le associazioni datoriali Asstra, Agens e Anav perseverano nel loro atteggiamento di indifferenza. Dopo gli scioperi di luglio e settembre non abbiamo ricevuto nessuna convocazione per giungere ad una soluzione della vertenza ed avviare un confronto serio tra le parti. A questo punto, riteniamo necessario un intervento deciso del Governo e del Ministero dei Trasporti che prendano in carico la situazione”. E ancora. “Da parte nostra – proseguono i sindacati – vogliamo un rinnovo contrattuale con un incremento economico in linea con l’aumento del costo della vita e vogliamo rimodulare la parte normativa per consentire una migliore conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro”. L’ultimo sciopero, indetto da Al Cobas il 18 ottobre, ha avuto un’adesione altissima del personale.
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La Redazione
Roma, 21 ott. (Adnkronos) - "Ma ci rendiamo conto? Negli organici di Polizia e Carabinieri mancano oltre 20mila unità, le rapine in strada aumentano del 23% rispetto al 2019 e per far contenta Giorgia Meloni abbiamo mandato 100 agenti a guardare due centri vuoti in Albania su cui spendiamo quasi un miliardo di euro per portarci migranti che in ogni caso, tempo un mese, torneranno in Italia. Nel frattempo tagli alla sanità, che è al minimo degli investimenti da 17 anni!". Lo scrive su X Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, commentando la notizia di Repubblica sui 100 agenti impiegati negli hotspot in Albania.
Milano, 21 ott. (Adnkronos) - "Sappiamo benissimo quanto sta facendo bene la regione Lombardia e Milano, con i numeri del Pil" superiori a quelli nazionali, "è vero ma abbiamo la responsabilità di far viaggiare tutta l’Italia veloce e che tutti i pezzi dei paesi diventino più veloci". Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, intervenendo all'assemblea 2024 di Assolombarda, a Milano.
"L'Italia deve correre forte ed essere competitiva e per fare questo abbiamo bisogno che sia forte e coesa tutta - ha rimarcato -. Il grande treno che si chiama Italia deve correre veloce senza catene che lo possano fermare".
Sulla Manovra, "stiamo dialogando, abbiamo incontrato Giorgetti e portato le nostre istanze, abbiamo chiesto la strutturalità del cuneo fiscale, perché vuol dire dare capacità di spesa a chi lavora nelle nostre aziende, e su questo siamo contenti”.
"Il rapporto Draghi ha fatto una diagnosi definitiva, completa e attenta dei problemi dell'industria europea. Fatta la diagnosi ora serve la cura e la cura è ovviamente tempo e finanza. Non possiamo permetterci che l'Europa venga messa in difficoltà rispetto ad altri continenti - ha poi rimarcato - l'industria italiana è quella che va verso l'ambiente e ha le tecnologie più forti e importanti. Siamo all'avanguardia".
"Sull'automotive - ha chiosato Orsini - è ovvio che è impensabile oggi aspettare il 2026 per modificare la norma sullo stop ai motori endotermici al 2035 perché le sanzioni iniziano nel 2025".
Roma, 21 ott. (Adnkronos) - La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sta incontrando a Roma, a Villa Doria Pamphilj, l'Emiro del Qatar, Sheik Tamim bin Hamad al-Thani.
Milano, 21 ott (Adnkronos) - "I dati economici sono in crescita e positivi e non ci fanno essere solo la principale regione di questo Paese, ma la prima o seconda regione a livello europeo". Lo ha affermato oggi il governatore di Regione Lombardia, Attilio Fontana, durante il suo intervento dal palco dell'assemblea generale di Assolombarda, in corso all'Università Bocconi.
"Se anche noi venissimo considerati uno stato - ha aggiunto Fontana - non saremmo sicuramente in fondo alle classifiche, anzi in alcune primeggeremmo. Nella classifica pil pro capite saremmo dopo la Germania, ma prima della Francia".
"Dobbiamo affrontare tante sfide, ma abbiamo saputo individuare quella sostenibilità che è vista come opportunità, non quella ideologica imposta a livello europeo. Anche a livello europeo si sono resi conto che non si può distruggere l'economia. Le due cose possono andare a braccetto".
"Soffriamo di eccessiva burocrazia. Questa parte del cattivo funzionamento del nostro Paese deve essere risolta, ma da Roma questa cosa non si risolverà mai. Bisogna cerca di pensare che l’aspetto burocratico - ha rimarcato il presidente Fontana - è essenziale. Voglio consentire agli imprenditori di competere nel resto del mondo avendo le mani libere e non legate dietro la schiena come fanno oggi dai vincoli imposti da Roma".
"Noi abbiamo approvato norme che vanno in direzione della semplificazione - ha sottolineato il governatore lombardo -, ma abbiamo dovute ritirarle perché i governi ci dicevano che erano materie concorrenti".
L'obiettivo è "ottenere l'autonomia che è estremamente positiva per il nostro territorio e il nostro Paese".
Milano, 21 ott (Adnkronos) - "Il nostro Paese ha bisogno di una concreta, reale e nuova politica industriale". Lo ha affermato oggi il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, durante il suo intervento dal palco dell'assemblea generale di Assolombarda, in corso all'Università Bocconi.
"Non possiamo lasciare questa responsabilità agli imprenditori - ha aggiunto il primo cittadino milanese - confidando unicamente sulle loro capacità di intraprendenza e tenacia, lasciandoli a volte soli a confrontarsi con una serie di difficoltà, dalla complessità nello stare nel mercato globale ai limiti imposti dalle norme".
"Le stime presentate dal presidente Alessandro Spada mostrano il pil lombardo in crescita. È cresciuto del 7% rispetto al pre Covid, quindi 480 miliardi di euro. Da Milano partono, solamente per quanto riguarda tasse su redditi, pubbliche e private, circa 20 miliardi di euro che vanno a Roma ogni anno. Quando chiedo supporto su dove siamo in difficoltà lo faccio per dar forza a questo territorio" ha aggiunto il primo cittadino milanese.
"Siamo in una realtà che cresce e la crescita non dipende da caso o fortuna, ma dalla convinzione. Dal fatto che gli investimenti delle imprese lombarde son cresciuti del 20% dal 2019 a 2023. Un segnale di forza, competitività, convinzione nonostante le difficoltà che le imprese hanno" ha chiosato Sala.
"Oggi si parla di ridurre il tetto massimo degli stipendi dei manager pubblici a 160mila euro. Non scadiamo in demagogia. Per far lavorare bene le aziende serve far lavorare bene le persone".
A Milano "non c’è un euro che ho buttato via e da quando sono sindaco non ho mai fatto nomine in aziende che fossero dettate dalla politica, ho sempre fatto di testa mia. La nostra politica non deve cadere in questo rischio se vogliamo avere una visione forte per il futuro" ha aggiunto il sindaco di Milano.
È fondamentale che "noi politici siamo parte di una nuova visione, di uno sforzo sociale e collettivo per ridurre ciò che ostacola lo sviluppo tessuto industriale. Occorre consolidare la presenza nel Paese e nel territorio tramite le imprese. Le imprese sanno che hanno bisogno della politica e del pubblico".
Roma, 21 ott. (Adnkronos Salute ) - Sono circa 12 milioni gli italiani affetti da dolore cronico, una condizione che ha un impatto devastante sulla qualità della vita e impone un pesante fardello economico sul nostro sistema sanitario nazionale. E il dolore cronico sarà domani al centro del dibattito promosso dalla Società italiana anestesia analgesia rianimazione e terapia intensiva (Siaarti), dal titolo 'Emergenza Dolore: linea diretta con i pazienti', che si terrà dalle 10 alle 13 nella Sala Capitolare del Palazzo della Minerva a Roma. Esperti e istituzioni si confronteranno sull'importanza della gestione del dolore e sulla necessità di rendere più accessibili a milioni di pazienti i trattamenti adeguati.
Prevista anche la partecipazione del ministro della Salute, Orazio Schillaci, oltre alla presenza del direttore generale di Agenas Domenico Mantoan e di esponenti delle commissioni parlamentari per gli Affari sociali e di dirigenti delle principali istituzioni sanitarie del Paese. Saranno presentati dati aggiornati raccolti dal Censis e da Siaarti che fotografano una situazione allarmante. In Italia sono circa 12 milioni le persone affette da dolore cronico: il 70% dei pazienti riferisce difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane e la spesa sanitaria annua è di 62 miliardi di euro (61,9 mld per l'esattezza).
Il fulcro della giornata sarà la necessità di rafforzare la rete nazionale di terapia del dolore, una realtà ancora troppo disomogenea e frammentata, riporta una nota. Nonostante la Legge 38/2010 garantisca il diritto alla terapia del dolore, permangono gravi criticità, legate soprattutto alla diseguaglianza nell'accesso alle cure e alla carente formazione del personale sanitario. Inoltre, l'evento offrirà l'opportunità di chiarire la distinzione tra terapia del dolore e cure palliative. Un momento centrale sarà dedicato alle testimonianze dirette dei pazienti, che avranno l'opportunità di condividere le loro esperienze con i rappresentanti istituzionali e gli specialisti. I dati più recenti sulla gestione del dolore cronico rivelano infatti una realtà preoccupante: solo il 52% dei pazienti riceve cure adeguate, mentre il 40% lamenta di non essere sufficientemente informato sulle opzioni terapeutiche disponibili.
Siaarti, con oltre 10mila soci - prosegue la nota - è in prima linea nel promuovere un approccio multidisciplinare alla gestione del dolore, che coinvolga non solo anestesisti-rianimatori, ma anche fisioterapisti, psicologi e altre figure sanitarie per garantire una cura integrata e personalizzata. Il dibattito culminerà con l'annuncio dell'attivazione di un numero verde Siaarti dedicato al 'dolore', che fornirà supporto e informazioni utili a pazienti e familiari.
Questa iniziativa rappresenta una opportunità per riunire pazienti, medici, istituzioni e stakeholder, con l'obiettivo comune di migliorare la qualità della vita delle persone affette da dolore cronico e promuovere politiche sanitarie efficaci e sostenibili. Una chiamata all'azione collettiva, per affrontare una delle sfide sanitarie più rilevanti del nostro tempo.
Roma, 21 ott. - (Adnkronos) - "Transizione 5.0? È l'unica misura che tiene insieme le due transizioni, quella green e quella digitale". Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, all'Assemblea di Assolombarda.
"Transizione 5.0 nasce da una ricontrattazione con l'Europa: abbiamo trattato in Europa su come fare una misura, non è stata una cosa facile", ha sottolineato. "Abbiamo preso 17 miliardi da capitoli che non avrebbero portato sviluppo e li abbiamo ricollocati. Nove miliardi e 700 milioni sono arrivati al nostro dicastero".
"La Lombardia va meglio in un'Italia che va bene, un Paese che in questo contesto storico, in un'Europa circondata da guerra e in stagnazione, fa meglio di altre nazioni europee".
"Il problema italiano è uno solo: il costo dell'energia, che è troppo caro rispetto agli altri competitori europei. Affrontiamo il nostro problema, entro fine dell'anno faremo un contesto legislativo per garantire che anche in Italia si possano installare reattori di terza generazione avanzata e di quarta generazione".
"L'unità tra sindacato, forza politica, filiera dell'auto, va mantenuta su un bene prezioso per il Paese - ha detto Urso - per confrontarsi con questa multinazionale e farle capire che l'auto è nata in Italia e in Italia deve restare".
"Finalmente - ha sottolineato il ministro - al di là di quello che è successo negli anni passati quando qualcuno che poteva decidere se ne è lavato le mani facendo come Ponzio Pilato quando è nata Stellantis, quando altri hanno posto delle regole e delle condizioni a garanzia del loro sviluppo e dei loro investimenti, è nata unità in Parlamento sulle condizioni che vanno poste a Stellantis".
Urso ha chiosato: "Noi ci siamo, vogliamo che ci siano anche loro e faremo di tutto perché quel piano industriale possa partire dagli investimenti nel nostro Paese perché l'ecosistema che c'è in Italia non c'è in nessuna altra parte del mondo, ce lo invidiano".
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