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“Somministravano i farmaci per cani per alterare le prestazioni”: il bodybuilder Fabrizio De Silvestro a processo per falsificazione di ricette veterinarie

È iniziato il processo che vede imputati l'ex campione del mondo e la compagna. L'accusa è falsificazione e somministrazione illegale di farmaci per cani finalizzati per doping

di Emanuele Corbo
“Somministravano i farmaci per cani per alterare le prestazioni”: il bodybuilder Fabrizio De Silvestro a processo per falsificazione di ricette veterinarie

È iniziato lo scorso mercoledì a Roma il processo che vede imputati Fabrizio De Silvestro e la compagna Donatella Fornari con l’accusa di falsificazione e somministrazione illegale di farmaci – in particolare quelli usati per i cani – finalizzati ad alterare le prestazioni agonistiche.

Su Instagram De Silvestro, ex campione del mondo nonché rappresentante della Federazione Internazionale di Body Building e Fitness, documenta e mostra orgoglioso i risultati dei propri costanti allenamenti in palestra raccogliendo il plauso di follower ammirati, eppure c’è il sospetto che dietro quei muscoli tirati e guizzanti possa esserci lo zampino di farmaci illegali.

De Silvestro e la compagna sono nel mirino di un’indagine partita nel 2020, quando vennero fermati vicino a una farmacia in zona Statuario dove si erano recati per prenotare e ritirare Stargate, farmaco a base di stanozololo che viene impiegato in certi ambienti per aumentare la massa muscolare malgrado sia pensato per trattare alcune patologie dei cani, come alopecia ed eczemi.

Per loro l’accusa è di aver falsificato ricette veterinarie e somministrato illegalmente doping. È Il Messaggero a fornire i dettagli dell’udienza tenutasi nei giorni scorsi nella Capitale. Un agente chiamato a testimoniare in aula ha riferito: “Noi li avevamo già visti in zona girando con la pattuglia, passeggiavano spesso con il cane e dagli accertamenti effettuati abbiamo verificato che frequentano una delle palestre più grandi di Roma. Dalle immagini delle telecamere della farmacia Statuario di via Squillace e dalle testimonianze raccolte dalle dottoresse in turno quel giorno abbiamo riscontrato che la donna imputata si è presentata al banco per prenotare il farmaco, un medicinale di nome Stargate ad esclusivo uso veterinario. Poi nel pomeriggio è andato l’uomo a ritirarlo”.

Come se non bastasse un’amica della coppia, coimputata nel processo, “che all’epoca risultava essere occupata nella segreteria della divisione calcio femminile della Figc”, avrebbe ottenuto una ricetta veterinaria per un altro farmaco, Synolux, ma in un secondo momento la prescrizione sarebbe stata alterata modificando il nome del prodotto in Stargate e cambiando la data.

Una manipolazione che ha insospettito gli investigatori, che hanno quindi pensato ad un uso del farmaco per fini dopanti. Stando a quel che emerge dall’inchiesta gli imputati avrebbero così voluto migliorare le prestazioni fisiche proprie e quelle di altri atleti facendo ricorso a una sostanza a tutti gli effetti dopante pericolosa per la salute.

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