Nel suo ultimo comizio nello stato in bilico della Pennsylvania Donald Trump ha parlato a lungo di Arnold Palmer, il defunto golfista nato in zona e a cui è intitolato l’aeroporto in cui stava parlando. Il monologo di 12 minuti non ha risparmiato un resoconto di come gli altri atleti reagivano nel vedere i suoi genitali sotto la doccia. “Palmer – ha raccontato – era un vero uomo. E lo dico con tutto il rispetto per le donne e io amo le donne. Ma questo tizio, era tutto uomo. Quest’uomo era un vero uomo, forte e tosto. E mi sono rifiutato di dirlo, ma quando ha fatto la doccia con gli altri professionisti, questi sono usciti da lì e hanno detto, ‘Oh mio Dio, è incredibile'”. “Dovevo dirlo”, ha continuato Trump. Quanto alla sua rivale, ha ripetutamente storpiato il suo nome e ha detto che è “una vicepresidente di merda”.
Una delle figlie della leggenda del golf ha definito i riferimenti di Trump ai genitali di suo padre “una pessima scelta di approccio” per onorare la sua memoria. “Non c’è molto da dire”, ha detto la 68enne Peg Palmer Wears, aggiungendo però di non essere “veramente turbata”.