Il Dipartimento della Protezione Civile, d’intesa con le regioni coinvolte – a cui spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse per mercoledì 23 ottobre. Allerta rossa per rischio idraulico in Veneto – lungo le sezioni del fiume Po – e allerta arancione su alcuni settori di Lombardia, Emilia-Romagna e Sardegna. Valutata, inoltre, allerta gialla in Umbria e su alcuni territori di Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Sicilia e Sardegna. Già dalla tarda serata di martedì sono previsti temporali in Sardegna e dalle prime ore di mercoledì in Toscana ed Emilia-Romagna. La perturbazione si sposterà poi in Umbria e Lazio centro-settentrionale. Si prevedono piogge intense e forti raffiche di vento. I fenomeni meteo potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche.

In Veneto, il Centro Funzionale della Protezione Civile regionale ha emesso un avviso, valido fino alle 14 di mercoledì, in cui si dichiara lo stato di allarme per criticità idraulica rossa nel bacino del Po, Fissero-Tartaro-Canal Bianco e Basso Adige. Criticità idraulica gialla nel bacino del Basso Brenta-Bacchiglione riferita al sistema Fratta-Gorzone, dove i livelli sono in lenta diminuzione ma ancora superiori alla prima soglia nelle sezioni di Valli Mocenighe e Stanghella. Per il resto della zona di allerta la criticità idraulica è verde.

In Emilia Romagna, a tre giorni dall’ultimo devastante alluvione che ha colpito la Regione, continuano le attività di rimozione di rifiuti e detriti. Lunedì, nelle aree interessate erano in azione complessivamente circa 900 volontari. Gli evacuati sono circa 2.000, ma i numeri sono in diminuzione in tutte le province. La Regione ha chiesto lo stato di emergenza nazionale per gli “eccezionali eventi metereologici” che hanno colpito il territorio: è stato chiesto un primo stanziamento di 50 milioni di euro per avviare gli interventi più urgenti. Nel frattempo, l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile ha emesso un’allerta arancione valida per mercoledì nella pianura reggiana di Po, modenese (Re, Mo), bolognese (Bo, Fe, Ra), costa e pianura ferrarese per il transito delle piene dei fiumi.

L’attenzione resta alta anche su Parma e Reggio Emilia. Martedì sera le maggiori criticità sono al laghetto dei Castori, a Botteghino di Zocca, mentre è ancora in corso, nel Modenese, il passaggio delle piene di Secchia e Panaro, che stanno defluendo con livelli superiori alla soglia 2 o prossimi alla soglia 3 alla confluenza. Nel Ferrarese, due le criticità: il sormonto, in via di risoluzione, del Reno in corrispondenza dello sfioratore dell’argine in località Gallo (Poggio Renatico) e l’allagamento dei terreni della zona delle casse dell’Argentano. Per quanto riguarda la provincia di Forlì-Cesena, a Modigliana si è intervenuti per mettere in sicurezza la parete rocciosa che incombe sulla Strada Provinciale 20: la strada è aperta con un presidio di sicurezza. A Cesenatico sono invece conclusi tutti gli interventi dei Vigili del fuoco.

In Toscana, l’allerta gialla è stata prorogata fino alla mezzanotte di mercoledì 23 ottobre, in previsione di un aumento dell’instabilità a partire dalla mattina. La Sala operativa fa inoltre sapere che, qualora dovessero essere confermati i dati dei modelli meteo che attualmente prevedono un marcato peggioramento dal pomeriggio-sera, sarà probabilmente emanato un codice di colore superiore al giallo almeno per le zone centro meridionali della regione.

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