Tutto tace dai tribunali, ma la denunce di Elisa Molinarolo non si fermeranno qui. La saltatrice con l’asta è stata vittima di body shaming durante gli ultimi Giochi Olimpici di Parigi, dove ha ottenuto un ottimo sesto posto saltando a 4,70 metri. “Il giudice ha archiviato il caso. Sapevo che non sarebbe successo niente, chi mi difende potrebbe proseguire se sarà il caso. Ma so che chi mi offende per il fisico la passa liscia“, ha raccontato Molinarolo a Sprint2u, la trasmissione di OA Sport sul mondo dell’atletica.
Dopo un’estate complicata, Molinarolo ha dunque deciso di denunciare le offese gratuite ricevute sui social, ma non ha ottenuto nulla: “In questo caso ho voluto sfruttare la visibilità che ho maturato per mandare un messaggio. Parliamo di un problema reale a cui bisogna trovare una soluzione. Io ne ho sofferto parecchio“, ha raccontato l’astista 30enne, due volte campionessa italiana. Gli insulti legati al suo aspetto fisico, ha spiegato, hanno tristemente sempre fatto parte della sua carriera, sin da quando era una ginnasta: “Ho iniziato a fare atletica dopo un periodo nero nella ginnastica con la bilancia che era terrore pure. Il mio allenatore Marco Chiarello ha percepito il mio disagio e non ha mai forzato la mano”.
Molinarolo vittima di body shaming
Il body shaming non è semplicemente un fenomeno online. Gli insulti sono reali e per questo Molinarolo ha deciso di agire: “Penso che con 10, 20, 100 querele possiamo portare a galla questo problema. Molto spesso chi subisce queste offese sta zitto e va avanti”. Un accanimento che è proseguito anche al termine dei Giochi: “Anche in vacanza mi hanno chiesto se non avessi il fisico troppo pesante per fare salto con l’asta. La gente non sa che prima di fare una battuta deve accendere il cervello“.