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“È stata trafitta da un’aguglia che è saltata fuori dall’acqua. Purtroppo è stato impossibile salvarla”: parla il fidanzato della surfista Giulia Manfrini

Un amore, quello con Manfrini, sbocciato lo scorso gennaio ma con una conoscenza che risale al 2008, in Giappone: "Era sempre sorridente, molto solare e curiosa di conoscere il mondo", le parole di Massimo Ferro a Fanpage

Giulia Manfrini, surfista 36enne originaria di Venaria Reale (Torino), è morta mentre si stava allenando nell’Oceano Pacifico venerdì mattina 18 ottobre. Il tragico incidente è avvenuto alle Isole Mentawai, in Indonesia. A parlare a Fanpage.it è ora il suo fidanzato, Massimo Ferro, che spiega come non sia stato un pesce spada ma un’aguglia a causare la morte della sportiva: “Eravamo in mare, assistiti da una barca, e Giulia aveva appena surfato un’onda. Stava risalendo nel canale e chiacchierando con altre due persone accanto a lei. Io ero poco più lontano, ero appena tornato in barca. Uno di questi pesci è saltato fuori dall’acqua e le ha trafitto il petto“. Un racconto doloroso, quello del momento dell’incidente: “Io e gli altri siamo arrivati pochi minuti dopo, abbiamo cercato di rianimarla facendole il massaggio cardiaco. Mi sono alternato con un medico americano che, come noi, era lì per surfare. Giulia aveva perso tantissimo sangue. Sarebbe stato praticamente impossibile salvarla, purtroppo”.

Un amore, quello con Manfrini, sbocciato lo scorso gennaio ma con una conoscenza che risale al 2008, in Giappone: “Era sempre sorridente, molto solare e curiosa di conoscere il mondo. Aveva un’estrema voglia di vivere che travolgeva chiunque incontrasse“, spiega commosso Ferro. Manfrini aveva fondato un’agenzia di viaggi in Indonesia che offriva escursioni e pratica di surf.