Cronaca

Roma, secondo sgombero in due settimane: 45 persone via dall’ex hotel Petra, anche minori e una donna incinta

E’ iniziato la mattina di martedì 22 ottobre lo sgombero dell’ex hotel Petra di in Via Sante Vandi nel quartiere Romanina a Roma. La struttura era stata occupata dal 16 ottobre da circa 45 persone, meno di 24 ore dopo lo sgombero di un altro ex albergo in via Silicella a Torre Maura. Dalle prime informazioni sembra che molti degli occupanti, prevalentemente di origine sudamericana, provenissero proprio da quest’ultima occupazione. Nonostante l’occupazione sia durata solo una settimana, la situazione non ha generato disordini, contrariamente a quanto temuto. L’unico evento segnalato riguarda un furto avvenuto presso il centro anziani di via Giuseppe Gregoraci, a poca distanza dal parco della Romanina. Qui, ignoti hanno forzato il cancello e la porta d’ingresso, utilizzando un estintore per sfondare una parete e rubare le monetine dalla macchinetta del caffè. In risposta a questo episodio, il Comitato di quartiere la Romanina, come riportato da Romatoday, ha espresso solidarietà agli operatori del centro anziani, definendo il furto un grave atto vandalico. “Questo episodio deve spingerci a non sottovalutare né tollerare fenomeni di illegalità, come le attuali occupazioni di immobili nella nostra zona”, hanno dichiarato i membri del comitato. Luciano Masala, presidente del Cdq, ha ulteriormente chiarito la posizione della comunità: “Non vogliamo che questa zona diventi terra di conquista. Abbiamo già vissuto esperienze difficili, come quella dell’ex residence di via Alimena. È importante sottolineare che nessuno sta accusando gli occupanti dell’ex hotel Petra per il furto avvenuto al centro anziani. Tuttavia, è fondamentale che episodi di illegalità non siano tollerati. Se ciò accadesse, il messaggio che passerebbe sarebbe inaccettabile”. Nonostante la quiete degli occupanti, è subito arrivata la richiesta di sgombero da parte degli abitanti del quartiere.

Il presidente del Municipio VII, Francesco Laddaga (Pd), ha dichiarato a ilfattoquotidiano.it: “Non si tratta delle stesse persone delle occupazioni dell’hotel a Cinecittà e dell’hotel a Torre Maura. O, per lo meno, solo una piccola parte di loro proviene da quelle situazioni”. Laddaga ha aggiunto: “Erano presenti minori e una donna in uno stato di gravidanza avanzato, che non erano coinvolti nelle precedenti occupazioni”. Laddaga ha confermato che per i minori e le persone in situazioni di fragilità è stato offerto un sostegno sia amministrativo che socio-sanitario, ma tutti hanno rifiutato l’aiuto. “Erano in 45. Quindici di loro sono stati trovati privi di documenti e per questi è stata attivata la presa in carico dall’ufficio migrazione, mentre gli altri 30, ad eccezione della donna incinta ricoverata al Policlinico Casilino, hanno lasciato spontaneamente senza accettare alcun supporto fornito”.

Il “minisindaco” ha poi precisato: “Siamo stati noi a chiedere alla prefettura un intervento rapido per garantire la sicurezza della cittadinanza, e al contempo abbiamo garantito una tutela sociale. Questa è una questione di umanità, e come Settimo Municipio garantiremo sempre l’assistenza, nel pieno rispetto della normativa”. Il presidente conclude spiegando che nel caso di questa occupazione la situazione si è riuscita a risolvere velocemente perché era presente la proprietà che richiedeva il possesso del proprio stabile e grazie all’attivazione istantanea della prefettura e la polizia municipale la vicenda è stata risolta in una settimana. Francesco Carpano e Giovanni Cedrone, rispettivamente consigliere comunale e coordinatore di Forza Italia nel Municipio VII, hanno dichiarato: “L’hotel Petra, a 100 metri dall’asilo comunale Melodilla, dalla scuola dell’infanzia Joan Mirò e dalle abitazioni dei romani […] C’è preoccupazione da parte dei cittadini e dei genitori delle scuole”. Lo stabile non è nuovo agli sgomberi: già a marzo era stato occupato da un unico nucleo familiare romeno composto da 24 persone tra cui 12 minorenni. Anche in questo caso l’allarme era stato dato dai cittadini della zona.

Si tratta della terza occupazione che coinvolge persone di uno stesso gruppo. Primal’ex hotel di Cinecittà sgomberato il 24 settembre dopo decine di denunce ed esposti per risse, accoltellamenti e musica ad alto volume. Poi una parte del gruppo aveva trovato rifugio in un altro stabile, l’ex hotel di via Silicella, da cui erano stati cacciati il 15 ottobre con la promessa, perlomeno per minori e donne, di ricevere sistemazioni a carico del municipio. Infine, l’ultima occupazione, durata una settimana, terminata con la promessa di aiuto per chi è titolato a ricevere assistenza.

Si tratta dell’ennesimo sgombero di una stagione di operazioni finalizzate alla preparazione dell’anno giubilare. Le azioni sono iniziate con una maxi-operazione nella zona del Mandrione, che ha comportato lo sgombero dei senzatetto che occupavano gli edifici di proprietà di RFI. Successivamente è arrivato lo sgombero delle tendopoli dei senza dimora di Castro Pretorio, un’azione che ha suscitato polemiche tra i partiti romani a cui sono seguite azioni nelle tendopoli di vari municipi della Capitale.