Era il 24 febbraio scorso quando la polizia caricò gli studenti durante i cortei pro Palestina a Pisa. La procura, che aveva aperto il fascicolo, ha iscritto nel registro degli indagati una decina di agenti, a vario titolo, per eccesso colposo di legittima difesa e lesioni lievi colpose. Tra loro ci sarebbero poliziotti del reparto mobile fiorentino, impiegati nel servizio d’ordine pubblico, e anche i responsabili sulla piazza del dispositivo di sicurezza.
Un cordone di polizia caricò una cinquantina di studenti medi superiori per impedire che il corteo raggiungesse la centralissima piazza dei Cavalieri. I disordini innescarono una serie di polemiche con critiche alla condotta della polizia. Dopo la manifestazione, sette poliziotti in servizio in piazza il giorno degli scontri si erano autoidentificati, informando la procura.
L’iscrizione nel registro degli indagati è avvenuta in seguito alle identificazioni effettuate dalla polizia scientifica pisana degli agenti coinvolti negli scontri. Il 23 febbraio si registrarono quindici feriti, tra cui undici minorenni, tutti refertati al pronto soccorso, in seguito alle manganellate. Anche due poliziotti fecero ricorso alle cure del pronto soccorso. Ci sarebbero indagati anche tra gli studenti. Per le indagini la procura di Pisa ha delegato lo Sco, il servizio centrale operativo che sul territorio si avvale della squadra mobile, e la Digos.
“Come disposto dalla procura di Pisa, la questura ha proceduto alla notifica delle informazioni di garanzia e dell’invito a rendere interrogatorio dinanzi al pm nei confronti di dieci appartenenti alla Polizia di Stato, coinvolti nei fatti accaduti a Pisa durante la manifestazione dello scorso 23 febbraio. In particolare, l’attività di indagine – si legge in una nota – è stata condotta dalla Polizia di Stato in piena collaborazione con la procura e sono stati identificati tutti gli operatori in servizio, grazie anche all’autoidentificazione ad iniziativa degli stessi agenti. Di essi, dieci risultano indagati per cooperazione colposa, eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi e lesioni personali. Nessuno degli indagati attualmente ricopre incarichi di natura operativa presso la questura di Pisa”.