La famiglia sugli spalti e San Siro che canta il suo nome. Doveva essere una favola da raccontare, è rimasta una bellissima notte ma senza un lieto fine. Avere il mondo tra le mani e sentirselo cascare, in pochi secondi. E se hai 16 anni (e 226 giorni), emozioni di questo tipo vengono amplificate ancora di più. Chiedere a Francesco Camarda: una prima in Champions League che sa di beffa per il classe 2008. Prima l’esordio contro il Bruges, poi il gol annullato dal VAR per fuorigioco. Nonostante tutto, una serata che difficilmente dimenticherà: “È stata l’emozione più bella della mia vita, poi il VAR mi ha fatto lo scherzo…sono deluso ma succede. È comunque il giorno più bello della mia vita sportiva, non ho parole. Sono notti che sogni fin da bambino”. La corsa sotto la Curva Sud, la maglia lanciata in aria e la celebrazione di tutti i compagni: al 4-1, si esulta come se fosse un gol vittoria, e non poteva essere altrimenti. Una botta di adrenalina scoppiata in lacrime a centrocampo. E mentre Camarda ha gli occhi lucidi per essersi visto sfuggire una rete da film, lo stadio urla per lui. La madre piange, il padre corre in balaustra: è tutto drammaticamente perfetto. Poi, l’abbraccio a fine partita.

Il più giovane italiano di sempre
“Il record di più giovane italiano a esordire? Mi dà orgoglio, però adesso mi spinge a dare di più per migliorarmi e per far sì che queste notti accadano più spesso”. Minuto 75: Alvaro Morata lascia il posto a Francesco Camarda per un cambio storico. Il classe 2007, infatti, diventa il più giovane italiano di sempre a esordire in Champions a 16 anni e 226 giorni: battuto così, il record di Moise Kean (era Siviglia-Juventus, novembre 2016 a 16 anni e 268 giorni).

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