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È morto Monsignor Morandini, “testimone importante del caso Orlandi”: ecco il suo ruolo

Nunzio apostolico, è stato un personaggio chiave nella storia del Vaticano ai tempi della scomparsa di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana di soli 15 anni di cui si sono perse le tracce il 22 giugno del 1983

di Alessandra De Vita
È morto Monsignor Morandini, “testimone importante del caso Orlandi”: ecco il suo ruolo

È venuto a mancare monsignor Giovanni Morandini, nunzio apostolico e personaggio chiave nella storia del Vaticano ai tempi della scomparsa di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana di soli 15 anni di cui si sono perse le tracce il 22 giugno del 1983. Classe ’37, Morandini è deceduto in una rsa di Biennio, lo stesso piccolo paese nel bresciano in cui fu ordinato sacerdote, nel 1962. E al suo paese di origine nel 2016 il monsignore aveva donato la sua preziosa collezione d’arte da cui è nata una vera e propria Pinacoteca. Secondo il giornalista d’inchiesta Tommaso Nelli, è venuto a mancare “un testimone importante del caso Orlandi” come scrive sul suo blog “Atto di dolore” che prende il nome dal suo libro dedicato a Emanuela Orlandi.

“All’epoca del fatto – scrive Nelli – il presule frequentava la famiglia, si dice rimase molto vicino alla madre dopo la tragedia di Emanuela e il suo nome fu esplicitato dal legale degli Orlandi”. Nelli si riferisce al rinomato avvocato romano Gennaro Egidio che fu indicato alla famiglia Orlandi da un agente dei Servizi Segreti che tra l’altro si preoccuparono anche di ottemperare il pagamento della dispendiosa parcella per conto del padre di Emanuela. Ercole Orlandi era un dipendente del Vaticano e con il suo stipendio ordinario da messo papale non avrebbe potuto permettersi un avvocato così prestigioso. Il fratello di Emanuela Pietro Orlandi si è spesso domandato se non fosse proprio il Vaticano a pagare l’avvocato Egidio. Tornando al monsignore appena scomparso a 87 anni, Morandini fu citato in una nota di Egidio in cui si legge che “Un suo cognato – scrive Nelli – impiegato al Ministero dell’Interno, avrebbe riferito che dal Ministero e dalla Presidenza del Consiglio sarebbe partito all’epoca un avviso al Vaticano di non aprire una falla sulla vicenda”.

Certo è strano se pensiamo che oggi è proprio il Parlamento a indagare sulla scomparsa della ragazza, dopo 41 anni, con una commissione bicamerale sul caso. Nelli nel suo post pubblicato sul blog “Atto di dolore” si concentra sulla figura di Morandini e fa notare come la sparizione di Emanuela coincise con l’inizio di una brillante carriera episcopale extraeuropea ventennale. Potrebbe essere solo un caso. “Una coincidenza che non mi fu possibile approfondire perché sua Eccellenza rispose col silenzio alle mie domande”, chiosa Nelli. Mai convocato dagli inquirenti nel corso delle due passate inchieste, viene da chiedersi se Monsignor Morandini sia stato ascoltato o convocato dalla Procura Vaticana e da quella romana che indagano sull’oscura vicenda, da più di un anno. Resta che il mistero di Emanuela Orlandi “Perde un altro testimone del tempo proveniente dallo stesso ambiente della vittima. L’auspicio – conclude il giornalista – è che questo errore non si ripeta con altri prelati ancora in vita però molto anziani anche se nel pieno esercizio delle loro funzioni”.

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