Un velo di mistero continua ad avvolgere la morte di Liam Payne, l’ex cantante degli One Direction deceduto a 31 anni dopo una caduta dal balcone del suo hotel a Buenos Aires. Mentre i media ipotizzano un mix letale di droghe, tra cui la pericolosa “cocaina rosa“, la Procura argentina smentisce le indiscrezioni, ma l’ombra delle sostanze stupefacenti continua ad aleggiare sulla vicenda. A dirlo, citando fonti anonime, sono i giornali americani, in primis TMZ e NBC News, che hanno dato la notizia della presenza di cocaina rosa, crack e benzodiazepine nel sangue di Payne, sostanze che avrebbero alterare lo stato mentale del cantante contribuendo alla fatale caduta.
Ma cos’è la “cocaina rosa”? Altro non è che un pericoloso cocktail di droghe sintetiche purtroppo particolarmente in voga tra i giovani, anche in Italia. “La nuova sostanza stupefacente solitamente è una fenetilamina di laboratorio (2C-B), ma non mancano casi in cui ad altre sostanze psicoattive in polvere viene aggiunto il colorante alimentare rosa”, spiega l’Ordine dei Medici di Roma in una nota. “È una droga per consumatori facoltosi: un grammo può arrivare a costare fino a 400 euro”. Antonio Bolognese, responsabile scientifico della Commissione per le dipendenze di Omceo Roma, ha sottolineato sulle pagine de Il Messaggero i pericoli di questa sostanza: “Ha una precoce attività sul cervello, crea immediatamente una sensazione di ‘piacere’ e si elimina altrettanto velocemente. Ma come tutte le sostanze stupefacenti può portare a dipendenza e stati psicotici”.
Tuttavia, la Procura argentina ha smentito le indiscrezioni, affermando che gli esami tossicologici non sono ancora stati completati e che non sono state rilasciate informazioni ufficiali sul caso: “La procura non è a conoscenza ad oggi di altri studi o analisi di laboratorio e non ha rilasciato nessun’altra informazione corrispondente al caso”, si legge in un comunicato diffuso dopo un incontro tra il pm Andrés Esteban Madrea e il padre di Liam Payne. Le indagini proseguono, con la raccolta di testimonianze e l’analisi della scena del crimine. “Sono state raccolte numerose testimonianze per ricostruire le ultime ore della vittima”, riferisce ancora la Procura.
Nonostante le smentite ufficiali, l’ipotesi di un ruolo delle droghe nella morte di Payne rimane al centro delle indagini. La presenza di sostanze stupefacenti nella sua stanza d’albergo e le testimonianze di chi lo ha visto nelle ore precedenti la tragedia suggeriscono infatti che il cantante potesse essere in uno stato di alterazione mentale. Di certo, al momento, c’è solo una cosa: la verità sulla morte di Liam Payne è ancora lontana.