Il campo per richiedenti asilo realizzato dall’Italia in Albania è “un lager” che ha un precedente recente, la prigione nella base Usa di “Guantanamo” a Cuba. Così l’eurodeputato dei Verdi, Ignazio Marino, parlando nella plenaria a Strasburgo. “L’onestà intellettuale – esordisce – è assente in quella parte di quest’aula che due giorni fa che bocciò la discussione sulla deportazione e la detenzione, in un lager al di fuori dei confini europei, di migranti che fuggono per sottrarsi alla violenza, alla fame, alla povertà”. “L’accordo del governo Meloni con l’Albania – continua – ha un precedente: la base di Guantanamo, dove i prigionieri possono essere trattati al di fuori della legge. Ma nel caso di Guantanamo si tratta di sospetti di terrorismo. Qui si tratta del trattamento ‘olistico’ di persone disperate“, dice, ironizzando sul titolo del dibattito, che parla di una via ‘olistica’ ad una efficace politica di rimpatri. “Immagino – prosegue – che ognuno di voi ieri sera, compreso l’onorevole Nicola Procaccini che ringrazio per l’ascolto, abbia avuto una ottima cena e questa mattina una tonificante doccia calda. Ecco, allora, la visione olistica nelle parole del vicepresidente del Consiglio italiano: ‘I confini sono sacri e cani e porci arrivano in Europa’. Non so per i porci – conclude – ma i nostri amati cani domestici in Europa ricevono un trattamento ben più olistico” di quello riservato ai migranti portati in Albania.