Il 20 ottobre 2021, Traian Calancea, 24 anni, era stato trovato senza vita nella sua abitazione a Trento dalla madre, rientrata dal lavoro. Dieci giorni prima, il giovane si era sottoposto alla prima dose del vaccino anti Covid Pfizer. La Procura di Trento, come riporta Today, aveva aperto un’inchiesta per indagare su una possibile correlazione tra il decesso e la vaccinazione, un’ipotesi che la madre di Calancea, assistita dall’avvocata Renate Holzeisen, chiedeva di valutare: “Voglio che sia fatta chiarezza”.

Già nell’estate del 2022, tuttavia, i pubblici ministeri avevano richiesto l’archiviazione del caso, non trovando alcun nesso causale tra l’aneurisma cerebrale che aveva causato la morte del giovane e la somministrazione del vaccino. Per allontanare ogni dubbio, un giudice ha incaricato un nuovo gruppo di periti di riesaminare il caso. A maggio 2023, la famiglia si era opposta a una nuova richiesta di archiviazione presentata dalla Procura, ma la perizia conclusiva ha confermato le precedenti conclusioni.

Gli esperti incaricati hanno attribuito l’aneurisma alla prolungata e intensa attività sportiva di Calancea, che avrebbe provocato un aumento della pressione sanguigna, sfociato nella rottura dell’aneurisma. “L’aumento pressorio che ha determinato la rottura dell’aneurisma – hanno spiegato i periti – è riconducibile alla costante e inevitabile sollecitazione ipertensiva cui il giovane esponeva il proprio organismo da anni con l’attività sportiva”. Infine, le analisi condotte da un team di medici legali, anatomopatologi e infettivologi hanno escluso la presenza della proteina Spike, legata al vaccino, nei tessuti del giovane, sottolineando che, qualora fosse presente, la quantità sarebbe comunque inferiore ai limiti di rilevabilità.

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