Roman Polanski, il regista premio Oscar fuggito dagli Stati Uniti decenni fa dopo aver ammesso lo stupro di una tredicenne, non dovrà più affrontare un processo per la presunta violenza sessuale su un’altra minorenne dopo aver raggiunto un accordo. L’ultimo caso contro il regista, oggi 91enne, riguardava una presunta aggressione sessuale avvenuta nel 1973 e sarebbe dovuto comparire presso la corte civile di Los Angeles il prossimo agosto. La causa civile, intentata l’anno scorso, sosteneva che Polanski aveva portato a cena in un ristorante di Los Angeles nel 1973 un’allora adolescente, indicata in forma anonima negli atti come Jane Doe. Nella denuncia si sostiene che lui le abbia dato della tequila e, quando lei ha iniziato ad avere le vertigini, l’abbia accompagnata a casa sua, dove lei ha affermato che l’avrebbe aggredita sessualmente.
“Il caso è stato comunque risolto in estate con reciproca soddisfazione delle parti ed è stato ora formalmente archiviato“, ha detto martedì all’Agence France-Presse l’avvocato di Polanski, Alexander Rufus-Isaacs. Anche l’avvocato della parte offesa ha confermato al Guardian che è stato raggiunto un accordo sulle controversie “per reciproca soddisfazione”. La causa, che chiedeva un risarcimento danni non specificato, è stata intentata nel giugno 2023, poco prima della scadenza di una legge della California che prevedeva una proroga per le richieste di risarcimento contro i presunti autori di reati sessuali.
Polanski rimane comunque una figura divisiva. Nel 1977, patteggiando la pena, ammise di aver violentato la tredicenne Samantha Geimer per evitare un processo per accuse più gravi, ma l’anno seguente fuggì in Francia, dopo aver trascorso 42 giorni in prigione, quando sembrò che un giudice stesse riconsiderando il suo rilascio. Da allora è fuggito dagli Stati Uniti, mentre la Geimer dopo decenni di lite a distanza, ha poi recentemente difeso Polanski ed è stata fotografata con lui l’anno scorso. Come riporta il Guardian, “quattro donne si sono fatte avanti tra il 2017 e il 2019 accusando Polanski di aver abusato di loro negli anni ’70 (tre di loro erano presumibilmente minorenni all’epoca), tra cui l’artista Marianne Barnard, che ha affermato che Polanski l’ha aggredita sessualmente quando aveva 10 anni. Charlotte Lewis, un’attrice britannica, nel 2010 ha accusato Polanski di averla aggredita sessualmente nel 1983 quando aveva 16 anni. Polanski ha negato tutte le accuse”.