“La compri perché è bella, non perché è elettrica”, sorride l’amministratore delegato di Renault Italia Raffaele Fusilli. Il manager parla della R5 E-Tech reinterpretata in chiave moderna, ma chiaramente ispirata al modello storico che tanto successo ha avuto. “Rappresenta tutto quello che la marca vuole essere in futuro”, spiega ancora Fusilli.

Cioè appetibile esteticamente, sostenibile dal punto di vista ambientale e accessibile economicamente. La prima declinazione a venire commercializzata testimonia sicuramente i primi due postulati, mentre per il terzo i clienti dovranno pazientare almeno fino al 2025, quando verranno aperti gli ordini della Renault 5 E-Tech Electric Urban Range, cioè con la batteria da 40 kWh (fino a 312 km di autonomia), equipaggiata con il motore da 95 Cv da meno di 25.000 euro.

Il debutto della ammiccante sbarazzina da 3,92 metri di lunghezza avviene in novembre con il top di gamma da 34.900 euro, provato in una Costa Azzurra baciata dal sole, la Iconic Cinq da 150 Cv e accumulatore da 52 kWh (410 km di percorrenza massima). Non solo è azzeccato il design (“è un’auto che indossi”, sintetizza Fusilli), ma lo è anche la sua dinamica di guida: l’auto è Titti nel colore giallo (l’altro esibito in Francia è un verde acceso), che sembra ripreso dal popolare canarino perennemente e inutilmente inseguito da Gatto Silvestro, ma anche nelle prestazioni, che sono vivaci. Malgrado i suoi “soli” 150 orari di velocità massima, è decisamente pepata con uno spunto da 0 a 100 di 8”, e particolarmente reattiva. È anche irriverente come Titti, tanto che lungo la esclusiva e panoramica Promenade des Anglais di Nizza, “brucia” una Ferrari 348 sulla cortissima distanza (ma chi stava al volante della “rossa” non era a conoscenza della… sfida).

È ben piantata su strada ed è così piacevolmente rigida da far venire voglia di spingere nelle curve, che si possono quasi disegnare. Un’impostazione un po’ meno piacevole se il fondo non è perfetto e se gli spostamenti sono lunghi, soprattutto per chi viaggia dietro, dove lo spazio, anche per i piedi, non è inevitabilmente moltissimo. Davanti, la R5 Iconic Cinq è invece perfino deliziosa con quei sedili avvolgenti, ma non troppo, che la rendono estremamente comoda. Considerate le proporzioni, magari i comandi inseriti nella portiera sono un po’ troppo sporgenti e fanno apparire ancora un po’ più stretto un abitacolo già non troppo largo. Il baricentro basso e i pacchi batteria (che come i motori arrivano dalla Francia, dove avviene anche la produzione) la rendono molto stabile grazie a una equilibrata distribuzione del peso. Quello complessivo è inferiore a 1.450 kg, di cui meno di 300 ascrivibili all’accumulatore.

La Renault 5 E-Tech non è solo un esercizio di stile ben riuscito (un giudizio soggettivo, è ovvio), ma è anche una prova convincente di abilità ingegneristica e capacità industriale sviluppata sulla piattaforma AmpR Small, di cui si occupa un manager italiano, Vittorio D’Arienzo. Per il momento, chi sta al volante può selezionare un solo livello di rigenerazione dell’energia, oltre a quello normale, ma è già stato anticipato l’arrivo di una versione “one pedal”.

Circa i consumi, per essere una macchina per l’ambiente urbano vengono dichiarati di 14.9 kWh/100 km, che nella “allegra” prova transalpina da quasi 130 km sono arrivati fino a 15.9, scesi peraltro a 12.7 quando si è guidato più in città e ad andature meno elevate nel secondo giorno.

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