Salute

La salute è una sfida globale: abbiamo scritto al governo per aiutare Gavi, l’Alleanza per i Vaccini

di Luisa Corrà, Serena Iovino, Nahima Zipp

In un mondo interconnesso, le crisi come quelle sanitarie non vedono confini e la pandemia di Covid-19 ci ha insegnato che l’isolamento non è un’opzione. A giugno 2024, Gavi, l’Alleanza per i Vaccini, ha lanciato la sua campagna di rifinanziamento per i prossimi 5 anni, sottolineando l’urgenza di un impegno rinnovato, ambizioso e adeguato alle esigenze del futuro. Come giovani attivisti siamo convinti che il nostro futuro dipenda dall’adozione di una visione globale della salute e l’Italia, con la Presidenza del G7 di quest’anno, ha un’opportunità unica per mostrarsi leader nel promuovere gli investimenti necessari. Ed è per questo che, assieme ad alcuni giovani attivisti africani, abbiamo scritto una lettera al governo italiano chiedendo al nostro Paese di essere un esempio per le altre nazioni aumentando del 20% il suo contributo a Gavi, per sostenere la lotta contro le diseguaglianze sanitarie globali.

Attraverso il suo sostegno a Gavi per oltre 20 anni, infatti, l’Italia ha potuto evitare più di 800mila morti e più di 50 milioni di bambini sono stati vaccinati in paesi a basso reddito. È dunque fondamentale che prenda l’iniziativa nell’intensificare gli sforzi per il controllo e la prevenzione delle malattie prevenibili, soprattutto nei Paesi con sistemi sanitari più fragili. E in questo, i vaccini rimangono uno degli strumenti più potenti per proteggere la salute globale.

Dal 2000, Gavi ha vaccinato oltre un miliardo di bambini nei paesi a basso reddito e aiutato a prevenire e a rispondere alle epidemie. Questi dati dimostrano quindi un modello che funziona. Il suo modello di co-finanziamento ha permesso ad oltre 90 Paesi a basso reddito di assumere un ruolo attivo nella gestione dei propri programmi di vaccinazione, un passo determinante per garantire la sostenibilità dei sistemi sanitari e la capacità di risposta a eventuali future emergenze sanitarie. Su questa linea, Gavi ha inoltre introdotto l’African Vaccine Manufacturing Accelerator, un’iniziativa che sostiene lo sviluppo della capacità produttiva locale in Africa per diversi tipi di vaccini, riducendo la dipendenza dalle importazioni esterne e rafforzando la sovranità sanitaria del continente.

Non si tratta, perciò solo di salvare vite – anche se già questo basterebbe – ma di un’opportunità per costruire un futuro più sostenibile e prospero per tutti, specialmente per i giovani. Quando un bambino è protetto dalle malattie infettive, può andare a scuola, i suoi genitori possono andare a lavoro e la comunità intera può prosperare.

Anche l’economia globale trarrebbe vantaggio dagli investimenti nella salute e nella lotta alle malattie prevenibili nel mondo. Per esempio, ridurre la malaria del 90% porterebbe ad un aumento del Pil di circa 142 miliardi di dollari per i paesi più affetti, migliorando anche altre sfere economiche, come il commercio internazionale con paesi come l’Italia.

L’Africa, che nel 2021 ha sostenuto il 23% del carico globale di malattie, è al centro di questa sfida. Attualmente, solo 8 dei 54 Paesi africani hanno la capacità di produrre vaccini, e il continente dipende per il 98.9% dalle importazioni. Un aumento della produzione non solo rafforzerebbe i sistemi sanitari locali, ma nel lungo termine contribuirebbe a rendere il mondo intero più resiliente alla prossima pandemia, oltre a generare nuovi posti di lavoro e competenze.

Per raggiungere questi obiettivi è essenziale un’azione urgente e collettiva. Se vogliamo vedere un reale cambiamento dobbiamo agire come comunità, soprattutto dopo l’esperienza del Covid, che ci ha insegnato che la salute è una sfida globale e che non conosce confini. Attraverso le sue iniziative, l’Alleanza ci mostra come la collaborazione internazionale sia essenziale per superare tali sfide e combattere le diseguaglianze. Un futuro sostenibile è un futuro sano. Continuiamo a lavorare insieme per un mondo dove sostenibilità e benessere siano alla portata di tutti.