Le braccia tese, le magliette nere e uno striscione: “Prendi nota, prendi atto. È ora di un riscatto”. Tornano i saluti fascisti a scuola e questa volta è avvenuto al Liceo Maria Montessori di Roma, che ha due sedi, una in Corso Trieste e l’altra vicino Piazza Vescovio. A denunciare quanto avvenuto l’account Instagram del Collettivo Montessori: “Condanniamo fermamente quanto accaduto all’interno della nostra scuola, dove un candidato di una lista per la rappresentanza studentesca – collegata a Generazione Popolare – ha appeso uno striscione in una classe facendo il saluto romano. La nostra scuola è e continuerà sempre ad essere un presidio antifascista all’interno del territorio, non c’è spazio all’interno del Montessori per il fascismo e per i loro atteggiamenti violenti. Non vogliamo che organizzazioni neofasciste esterne a scuola si infiltrino con una facciata apolitica. Il nostro collettivo farà sempre opposizione a chiunque provi a farlo. Riscatto non ci rappresenta, pretendiamo il ritiro della candidatura e che la scuola si dissoci da questo gesto” il testo di accompagnamento alla foto.

La dirigente scolastica, Anna Maria De Luca, ha convocato i due studenti e avviato un’indagine, assicurando che la scuola prenderà provvedimenti. Venerdì il Consiglio di classe deciderà. “I due ragazzi mi hanno assicurato di non far parte di organizzazioni fasciste e di non aver considerato in pieno la valenza e le possibili conseguenze del gesto. Episodi del genere, che sono avvenuti anche in altre scuole, dimostrano quanto sia necessario lo studio della storia e dell’educazione civica. In questo ci aiuta il lavoro svolto dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, nel far riscrivere le linee guida di educazione civica e le Indicazioni nazionali di storia per formare cittadini sempre più consapevoli”, spiega la preside. Per la dirigente i due giovani “non sanno nulla di fascismo. È evidente che la storia che non passa nelle vite delle persone ma solo nelle pagine dei libri trova difficoltà nel lasciare traccia di sé. Ed è per questo che dobbiamo puntare ad insegnare ai nostri ragazzi la storia e l’educazione civica. Siamo la Montessori ed è nostro compito trasformare ogni fatto della vita in un’occasione educativa di crescita”.

La Rete degli studenti, che ha reso noto l’episodio, denuncia il fatto che non si tratta di un caso isolato: la stessa lista, infatti, riconducibile all’organizzazione giovanile neofascista Generazione Popolare, sarebbe presente anche in altri istituti della città con liste candidate alla rappresentanza d’Istituto che, apparentemente anonime e apolitiche, nascondono al loro interno una matrice neofascista. “È inaccettabile che accadano eventi del genere nelle scuole del nostro paese, proprio all’interno di quei luoghi che dovrebbero essere presidi antifascisti”, afferma la Rete.

La direttrice generale dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio, Anna Paola Sabatini, esprime “la più ferma condanna. L’atto di riprodurre simboli che richiamano ideologie di odio e intolleranza è inaccettabile, specialmente quando avviene all’interno di un ambiente educativo. È particolarmente preoccupante che questo evento sia accaduto, verosimilmente, durante l’orario scolastico. Questo comportamento non solo è contrario ai principi educativi che ci impegniamo a trasmettere ai nostri studenti, ma mina l’immagine della comunità scolastica aderente ai valori della nostra Costituzione”, conclude Sabatini.

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