Un commando di più persone, tra cui una donna, ha compiuto un attentato nella sede dell’Industria aerospaziale turca (Tusas) a Kahramankazan, cittadina a circa 50 chilometri a nord-ovest di Ankara. L’assalto ha provocato la morte, secondo i numeri ufficiali, di almeno 5 persone e 22 feriti – tre dei quali in gravi condizioni – e per alcuni momenti ci sono anche molteplici ostaggi nelle mani dei terroristi, probabilmente due, entrambi neutralizzati.

Non è ancora chiara l’appartenenza degli uomini né le motivazioni dell’attacco. Solo nel tardo pomeriggio, il ministro della Difesa turco Yasar Guler ha accusato il Pkk, Partito dei lavoratori del Kurdistan, di essere dietro l’attentato: “Ogni volta diamo loro la punizione che meritano. Ma non capiscono – ha dichiarato – Li perseguiteremo finché non sarà eliminato l’ultimo terrorista”.

Intorno alle 16.30 il commando armato di fucili d’assalto ha aperto il fuoco fuori dall’edificio, uccidendo 4 persone e ferendone altre 14, come riportato dal ministro dell’interno turco Ali Yerlikaya. Nell’area dell’impianto – secondo quanto apprende l’Ansa da fonti informate – erano presenti anche 11 italiani, tra cui otto tecnici di Leonardo, che stanno bene e sono al sicuro.

Secondo una prima ricostruzione dell’attentato, il gruppo è arrivato all’ingresso del complesso all’interno di un taxi durante un cambio del personale di sicurezza. Almeno uno degli aggressori ha fatto esplodere una bomba, mentre in due sono riusciti a entrare nell’edificio.

La situazione è rimasta in evoluzione, dato che gli attentatori, come mostrano le videocamere di sicurezza, hanno fatto irruzione nella struttura, prendendo in ostaggio almeno 9 persone. Un blitz delle forze speciali, atterrate con un elicottero nei pressi della sede dell’Industria aerospaziale, secondo quanto riporta la Cnn Türk, avrebbe poi fermato l’assalto.

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