Terza vittoria consecutiva e primo posto in solitaria in Champions League. 9 punti e 0 gol subiti: l’Aston Villa vola e il principe William si gode il primato dal divano di “casa” sua. Come un tifoso qualunque, lui che molto spesso è al Villa Park per sostenere la squadra. E non fa da semplice comparsa: cori, urla e tanti applausi. Assente nell’ultima vittoria interna contro il Bologna, il principe non ha fatto mancare il supporto: “Certo che stavo guardando”, la risposta su X alla commentatrice di TNT Sports Ally McCoist.

La passione del principe del Galles per l’Aston Villa
Un supporter come tanti altri. Di giorno è il principe del Galles, ma quando varca le porte del Villa Park è un tifoso dell’Aston Villa. 90′ per rilassarsi e connettersi con la realtà, condividendo oltretutto un momento di semplicità quotidiana con il figlio George. Una passione che ha radici profonde, una squadra che per lui rappresenta umiltà e autenticità. Un attaccamento che nasce dai tempi del college, quando secondo la volontà di Lady D frequentò Eton, nonché la scuola più prestigiosa del Regno Unito, nel Berkshire. “Vedo le partite tutte le settimane e conosco le statistiche dei calciatori”. E poi, il retroscena sulla prima partita: “È cominciato tutto dalla prima partita di FA Cup a cui sono stato, era Aston Villa-Bolton. Mi ricordo che ero sugli spalti con un cappellino in testa, avrò avuto 12 anni, ed ero lì con un sacco di amici. Ero seduto tra i tifosi dell’Aston Villa e mi sono innamorato, l’atmosfera era magnifica e i valori della squadra splendidi. All’epoca volevo disperatamente evitare di tifare Chelsea o Manchester United come facevano tutti quanti a scuola. Mi piaceva l’idea che l’Aston Villa avesse una vera storia, che avesse vinto la Coppa dei Campioni e tutta quella roba lì”.

Nel corso degli anni, William ha fatto spesso visita al centro sportivo di Bodymoor Heath, per parlare con i giocatori e seguire gli allenamenti di Unay Emery. Storicamente accostata all’Arsenal, la famiglia ha un “infiltrato” e si chiama William Arthur Philip Louis Mountbatten-Windsor, tifoso sfegatato dell’Aston Villa. “Voglio che quando i nostri figli vanno allo stadio tornino dopo essersi divertiti e dopo aver visto i loro idoli comportarsi nella maniera in cui tutti vorremmo che facessero”.

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