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“C’è un impianto alieno nella mano mozzata a tre dita del Tridattilo di Nazca”: la scoperta choc degli esperti che stanno studiando le mummie extraterrestri

"C'è una probabilità superiore al 50% che questo organismo non sia imparentato con nessuno gli esseri viventi finora conosciuti sul nostro pianeta”

di Christian Brugnoli
“C’è un impianto alieno nella mano mozzata a tre dita del Tridattilo di Nazca”: la scoperta choc degli esperti che stanno studiando le mummie extraterrestri

“Quelle mummie extraterresti vanno esaminate meglio”, così aveva dichiarato Jaime Maussan, ufologo messicano dopo il ritrovamento, avvenuto nel 2017 a Nazca (Perù), di una decina di piccoli corpicini molto simili a ET. L’intento dell’ufologo era quello di spostare i corpi alieni in terreno statunitense per una ricerca più approfondita. Dopo qualche anno la richiesta di Maussan è stata assecondata e, negli ultimi giorni, sono state fatte scoperte sconvolgenti.

Il Daily Mail ha confermato che, durante la dissezione delle mani di una delle “Tridattili di Nazca” (con questo nome sono state chiamate le mummie aliene), i medici hanno rimosso un impianto di “metallo leggero” dal palmo di un esemplare. Il breve video documenta il momento esatto in cui il medico estrae con cautela e con una pinzetta il sospetto “impianto alieno” dalla mano mozzata a tre dita del “Tridattilo di Nazca”.

Il dottor Jose Zalce Benitez, l’esaminatore che ha rimosso il metallo, ha dichiarato: “Si tratta di una lega metallica molto complessa che richiede conoscenze e tecniche speciali per poterla ottenere con tale qualità e purezza”. Ha poi continuato: “È stato possibile identificare elementi come alluminio, stagno, argento, rame, cadmio e osmio”. Nel video, pubblicato dal Daily Mail, è possibile vedere con chiarezza una delle mani “metacarpali” o “palmate”.

Questa mano non appartiene a nessuno dei corpi presentati al Congresso messicano – ha confermato il dottor Zalce -, ma fa parte di una serie di pezzi sciolti che appartengono al luogo in cui sono stati ritrovati i corpi tridattili del Perù”. L’indagine del medico su questi corpi insoliti e potenzialmente extraterrestri risale alla sua testimonianza fatta al Congresso messicano il 12 settembre 2023, durante la quale sono stati presentati due presunti cadaveri “alieni” simili.

Il reporter Fernando Correa Dominguez ha spiegato al Daily Mail che la mano del cadavere è stata accuratamente reidrata dai medici per rimuovere al meglio “l’impianto metallico”. “Inzialmente, – ha detto Correa – non hanno visto alcuna umidità all’interno della mano, ma solamente tessuto cutaneo disidratato all’interno di muscoli e tendini”. Il dottor Zalce ha approfondito, spiegando al meglio come ha lavorato insieme al suo team: “Abbiamo usato una tecnica forense per proteggere i tessuti e ridurne al minimo la degradazione. Si tratta di un siero speciale che viene usato per la reidratazione dei cadaveri e che ha percentuali di concentrazione molto specifiche. Usiamo tamponi sterili con una punta di cotone chirurgico morbido per evitare qualsiasi tipo di danno o contaminazione sia al campione di metallo che alla mano tridattila”. L’esaminatore ha poi concluso: “Questa tecnica è utilizzata dall’FBI e aiuta a recuperare dati o informazioni da prove rilevanti nelle indagini forensi”.

Non tutti però credono che i corpi ritrovati siano mummie aliene. L’archeologo forense Flavio Estrada, dopo averli analizzati, ha detto: “Si tratta di macabre bambole assemblate con ossa di animali di questo pianeta, con colle sintetiche moderne”. “Non sono extraterresti. Si tratta di una storia totalmente inventata”, ha concluso il dottor Estrada. L’avvocato del Colorado Josh Mcdowell ha dichiarato al Daily Mail che le due nuove mummie ritrovate assomigliano solo superficialmente a quelle mostrate durante il Congresso in Messico. Mcdowell ha poi spiegato che per ottenere una risposta definitiva su cosa siano questi esemplari biseognerebbe fare ulteriori test genetici ed esami forensi.

Ma qualunque sia la verità dietro queste mummie, il reporter Correa ha dichiarato che la mano sezionata dai suoi partner corrisponde perfettamente con quella presentata al Congresso. “Il dottor Ricardo Rangel, genetista molecolare, e il dottor Zalce, medico esperto in scienze forensi, sono i due scienziati con maggiore esperienza in questo caso. – ha detto Correa – Li ho invitati fin dall’inizio ad analizzare i corpi delle mummie di Nazca”.

Il dottor Rangel negli ultimi anni ha concentrato la maggior parte dei suoi studi su campioni di DNA prelevati dalle mummie di Nazca. In una delle sue valutazioni del 2023 sugli esemplari, ha affermato: “C’è una probabilità superiore al 50% che questo organismo non sia imparentato con nessuno gli esseri viventi finora conosciuti sul nostro pianeta”.

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