Il fondo statunitense di private equity Kkr entra anche in Enilive, la neonata società del gruppo petrolifero Eni (controllato al 30% dalo Stato), dedicata all’offerta di prodotti compatibili con la decarbonizzazione. Quindi punti di ricarica per auto elettriche, produzione di biocarburanti, car sharing e altro. Kkr ha pagato poco meno di 3 miliardi di euro per il 25% di Enilive, inclusi 500 milioni che andranno ad azzerare i debiti.

“L’operazione, viene evidenziato annunciando l’acquisto, unisce la capacità di Eni di sviluppare business energetici a elevata crescita con l’esperienza di Kkr in qualità di investitore di lungo termine con un solido track record nei settori dell’energia e delle infrastrutture, contribuendo ulteriormente alla crescita di Enilive. Inoltre, l’investimento ottimizza la struttura del capitale di Eni, riducendone la posizione finanziaria netta e mantenendo in capo a Eni il consolidamento e il controllo di Enilive“.

Secondo l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi, l’accordo “rappresenta un nuovo e importante passo avanti nella nostra strategia di business legata alla transizione energetica. Con il supporto di Kkr, Enilive è nelle condizioni di valorizzare i propri ambiziosi piani di crescita e proseguirà nell’offerta di soluzioni reali e scalabili, legate alla transizione energetica”

Mediobanca e l’americana Jp Morgan hanno seguito l’operazione come advisor finanziari di Eni mentre Deutsche Bank e Unicredit hanno agito al fianco di Kkr che ha avuto anche Kirkland & Ellis e Gianni & Origoni come consulenti per gli aspetti legali. “Questa operazione – ha commentato Alberto Signori, Partner del team European Infrastructure di Kkr, si allinea perfettamente con la nostra visione di sostenere progetti trasformativi nel settore energetico in Europa. Grazie alla nostra piattaforma d’investimento globale dedicata al mondo delle infrastrutture ed expertise locale, siamo pronti a sostenere Enilive nell’accelerare il proprio impatto nella decarbonizzazione dei trasporti e ad espandersi a livello internazionale. Siamo entusiasti di contribuire alla crescita e al successo dell’azienda.”

Kkr è già massicciamente presente in Italia. Dallo scorso luglio possiede il 37,5% di NetCo, la società che possiede le reti di comunicazioni di Telecom. Inoltre è investitore, tramite Oak Holdings, nel gruppo di torri per le tlc Inwit. Infine è azionista di maggioranza della CMC Packaging Automation, azienda di Perugia.

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