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Il governatore della banca centrale di Israele: “Duro impatto della guerra sull’economia. Si combatterà fino al 2025, servono più soldati”

Intervistato da Bloomberg Television, il governatore della banca centrale israeliana Amir Yaron ha fatto il punto sulle ricadute della guerra sull’economia del paese e ha avanzato alcune ipotesi sulle tempistiche per la fine dei conflitti in Libano e a Gaza. “La guerra è durata più del previsto, ci attendiamo che continuerà fino al primo trimestre del 2025”, ha affermato Yaron. L’impatto sull’economia e sui conti pubblici è ragguardevole. Il deficit è salito quest’anno all’8,5% del Pil, a causa delle maggiori spese per armi e soldati mentre l’economia paga il quasi azzeramento di settori come turismo e costruzioni.

L’economia “sta mostrando molta resilienza”, ha detto però Yaron, ricordando come Israele disponga di riserve in valuta estera equivalente a 220 miliardi di dollari e possa contare su un forte export di prodotti software . “La nostra posizione esterna è estremamente solida. Stiamo assistendo a una volatilità dello shekel (la valuta israeliana, ndr), ma data la portata degli eventi, si tratta di movimenti al di sotto delle attese”, ha detto il banchiere centrale. Yaron, in precedenza professore di finanza alla Wharton School dell’Università della Pennsylvania, ha rimarcato anche come le compravendite immobiliari siano su livelli che denotano un buon grado di vivacità economica.

Dopo il 7 ottobre 2023 il giudizio di Israele è stato ripetutamente ridotto dalle agenzie di rating. La statunitense Moody’s lo ha tagliato di tre livelli da A1 a Baa1. I rendimenti dei titoli di Stato sono aumentati (un decennale paga circa il 5% contro il 3,9% pre-7 ottobre). Yaron invita quindi il governo ad adeguare la politica fiscale per contenere il deficit. “È qualcosa di cui dobbiamo occuparci perché il costo della guerra è aumentato”, ha affermato.

Yaron, che secondo la legge israeliana è anche il principale consigliere economico del governo, sta sollecitando il governo a effettuare risparmi per circa 30 miliardi di shekel (7,9 miliardi di $), ovvero l’1,5% del Pil, per il bilancio dell’anno prossimo. Secondo il banchiere questo è necessario per dare ai mercati un segnale di atteggiamento responsabile sui conti. Il governo Netanyahu dovrebbe approvare la legge di bilancio la settimana prossima. In cantiere ci sono incrementi delle tasse e tagli ai sussidi assistenziali.

Secondo il governatore, infine, sarà necessario anche procedere all’arruolamento di un numero maggiore di persone. “Avremo bisogno di più soldati di riserva e di coscritti”, ha detto, sottolineando che costringere gli israeliani non ortodossi a svolgere periodi di leva più lunghi costerà all’economia circa lo 0,5% del PIL all’anno, ovvero circa 2,5 miliardi di dollari.