Voleva arrivare a sfidare New Zealand, invece ha visto la finale di Coppa America in tv. Il team director e skipper di Luna Rossa, Massimiliano Sirena, è il primo a essere deluso: “Voglio dedicare tempo a me stesso per capire cosa e dove ho sbagliato. C’è una domanda che mi faccio in continuazione: sono ancora la persona giusta per questo lavoro? Perdere lo metto in conto, figuriamoci. Ma c’è una delusione cocente con la quale non riesco a venire a patti. Cercherò di essere onesto, per il rispetto che devo a Patrizio (Bertelli, ndr) e a chi ha lavorato con me. Sennò si rischia di diventare ridicoli. Cosa avrei fatto di diverso? Non lo so. Ma so che a questa Coppa America ci tenevo davvero tanto“. Il 7-4 nella finale di Louis Vuitton Cup contro Ineos Brittania (che ha permesso appunto agli inglesi di sfidare il defender dell’Americas Cup, Emirates New Zealand) è rimasto amaramente impresso nei pensieri di Sirena. Che ha raccontato la sua delusione in un’intervista al Corriere della Sera: “Avevo promesso a Bertelli che gli avrei portato la Coppa. Non ho mantenuto la parola”.
A mente fredda
Alla fine nemmeno Ineos è riuscita a scalfire il dominio dei neozelandesi: “Sono più bravi, tanto per cominciare. E poi hanno saputo approfittare di tutti i vantaggi che ha in mano il defender: fa parte del gioco. Vanno studiati, sono un benchmark“. Nonostante tutto, però, Sirena è fermamente convinto che limitando qualche errore di troppo si sarebbe parlato di altro: “Avremmo potuto battere Ineos, abbiamo fatto degli errori. Forse nell’ultima fase ci saremmo dovuti concentrare di più sulla preparazione pura della regata. Abbiamo fatto una campagna esemplare. Poi, nella finale di Vuitton Cup, è andato male tutto ciò che poteva andare male. Voglio capire. Devo capire. Ancora non ho una risposta. Nello sport, a volte, succede. Siamo stati più vicini ai kiwi, rispetto a tre anni fa”. Dall’altra, Ineos è stata impeccabile: “La responsabilità, in primis, è mia. Abbiamo perso la Vuitton perché in quella settimana specifica non abbiamo lavorato al nostro meglio. Eppure eravamo carichissimi, non ci siamo mai distratti. Poi c’è anche l’avversario: Ineos in undici regate non ha commesso un errore, non ci ha regalato niente”.
Cosa cambierà per Luna Rossa
“Cambieranno delle cose. Gli Ac75 volanti richiederanno persone sempre più abituate a interfacciarsi con la tecnologia: quindi i giovani. Tra under 25 e ragazze, il nostro bacino è di elevatissima caratura: a Barcellona abbiamo dominato due Coppe”. Dunque, l’obiettivo è quello di puntare sui più giovani. E poi c’è la tanto discussa questione relativa alle donne a bordo: “La vedo in maniera diversa da Patrizio: in determinati ruoli, e se diminuirà la richiesta di fisicità sugli Ac75, non ho nulla in contrario“.