Si chiama Emanuele Tufano il ragazzo di 15 anni – incensurato -, ucciso a colpi di pistola intorno alle 2 della notte tra mercoledì e giovedì a Napoli in Corso Umberto all’altezza del civico 248. Si indaga sulla dinamica e sul movente: la Squadra Mobile della Questura di Napoli, guidata dal primo dirigente Giovanni Leuci, ha effettuato i rilievi, insieme al personale della Polizia Scientifica. Dai primi rilievi emerge che il giovane – morto sul colpo – potrebbe essere stato ucciso al termine di un lungo inseguimento scattato dopo una lite. La vittima è stata colpita alle spalle. Non è escluso che l’omicidio sia maturato nell’ambito di uno scontro tra brande rivali di giovanissimi. Il giovane, incensurato, studiava e lavorava, pare, da un meccanico, nel quartiere Sanità della città dove la sua famiglia ha una trattoria.
Da chiarire il possibile collegamento con il ferimento di un ragazzo di 16 anni che poco dopo le 2 si è presentato all’ospedale Cto con ferite da colpi di arma da fuoco, insieme ad un 14enne che ha diverse escoriazioni. A quanto si apprende, pare che i tre fossero amici. Il 16enne è stato sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza che ha consentito l’estrazione dell’ogiva ritenuta: al momento le sue condizioni di salute sono buone. L’altro, invece, è stato accoltellato alla coscia e al gluteo. I sanitari del Cto hanno riscontrato la lesione di un’arteria. Al momento anche le sue condizioni risultano essere buone.
“Sono in contatto con il questore ed il prefetto. Non è possibile che questi eventi vedano protagonisti di 14-15 anni”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, parlando con i giornalisti, a margine della commemorazione all’università “Federico II” del professore Francesco Lucarelli, su quanto accaduto. “È veramente un tema da affrontare – ha proseguito il sindaco – perché riguarda non solo la sicurezza ma è anche un fenomeno sociale che fa rabbrividire”.
Nel corso della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato per oggi alle 16 dal prefetto di Napoli Michele di Bari si discuterà, oltre che dell’omicidio del 15enne, anche del ferimento dei due ragazzi avvenuto la scorsa notte. Lo rende noto la Prefettura di Napoli. Alla riunione parteciperanno il sindaco della città e i rappresentanti dell’autorità giudiziaria.
“Bisogna intervenire seriamente sul fronte della prevenzione lavorando sulle cause della criminalità giovanile e, in questo, lo Stato deve far sentire la propria forza unendo le forze con le tante realtà già esistenti per garantire un vero e proprio accompagnamento alla crescita per quei bambini nati in famiglie in difficoltà per problemi economici o culturali” hanno commentato i rappresentanti del Comitato.
Non è ancora chiara la dinamica della sparatoria. Il fatto è avvenuto in via Carminiello al Mercato, all’angolo con corso Umberto I verso piazza Garibaldi, all’altezza dell’incrocio con via Egiziaca a Forcella. Subito dopo l’accaduto, sul posto si sono radunate decine di persone. Un ragazzo, di cui si riportano le iniziali M.E., ha riferito a ilfattoquoidiano.it: “La sparatoria è avvenuta sotto casa di una mia amica che mi ha detto di aver sentito ogni singolo proiettile ieri notte. Ha provato ad affacciarsi per vedere cosa fosse successo ma non è riuscita a vedere chi avesse sparato a causa del cornicione del palazzo” E ha proseguito. “Ha sentito poco dopo incessanti sirene della polizia. Sei auto in pochi minuti hanno chiuso la strada e dice di aver sentito le urla di una donna”.
Al vaglio le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona. Dai primi accertamenti risulta che il teatro della sparatoria è lungo circa 200 metri. Sui quali ci sono alcune auto con i vetri rotti ed un cassonetto dei rifiuti crivellato. Le indagini sono coordinate dalla Procura sia antimafia che ordinaria ma sugli sviluppi è costantemente informata anche la Procura dei minori.