Orrore a Seattle, negli Stati Uniti. Nella mattina di lunedì 21 ottobre, un 15enne ha compiuto una strage in famiglia, uccidendo i genitori e i suoi tre fratelli, tutti minorenni. L’unica sopravvissuta è la sorella di 11 anni, attualmente ricoverata in ospedale ma dichiarata fuori pericolo.
Secondo quanto riportato dalla stampa locale, la tragedia si è consumata all’interno di una villa dal valore di 2 milioni di dollari situata nel quartiere esclusivo di Lake Alice, alla periferia di Seattle. La polizia è intervenuta all’alba, in seguito a numerose chiamate al 911 che segnalavano spari provenienti dall’abitazione. Al loro arrivo, gli agenti hanno rinvenuto cinque corpi senza vita. Un portavoce dell’ufficio dello sceriffo ha detto che si ipotizza un caso di violenza domestica.
Un quindicenne è attualmente detenuto nel carcere minorile della contea di King, dopo aver rinunciato al suo diritto di comparire in tribunale martedì, secondo l’ufficio del procuratore della contea. Il giovane è accusato di cinque capi di imputazione per omicidio di primo grado e uno per tentato omicidio di primo grado, secondo quanto riportato dall’Associated Press. Nel corso dell’udienza, il giudice ha inoltre disposto che l’adolescente non possa avere contatti con la sorella, unica sopravvissuta alla tragedia.
Il caso si inserisce in un contesto allarmante di violenza armata negli Stati Uniti. Secondo il Gun Violence Archive, dall’inizio dell’anno si sono verificate 425 stragi di massa, definite come episodi in cui almeno quattro persone perdono la vita. Più di 1.100 bambini e adolescenti sono stati vittime di armi da fuoco. I dati forniti dai Centers for Disease Control and Prevention confermano che la violenza legata alle armi è attualmente la principale causa di morte tra i minori nel Paese