“Mi hanno stuprata, poi ho sentito uno che diceva a un altro: ‘Adesso sei un uomo’”. Questo è quanto raccontato da una giovane di 27 anni che ha denunciato di essere stata vittima di una violenza sessuale di gruppo all’interno dell’ex discoteca Club 84, una struttura abbandonata situata lungo corso Massimo D’Azeglio, nel parco del Valentino a Torino. La giovane ha sporto denuncia al commissariato San Paolo il giorno successivo all’aggressione, avvenuta la sera del 15 ottobre, accompagnata dal padre.
La ragazza, di origine peruviana, era in via Nizza alla ricerca di un bancomat quando è stata avvicinata da un ragazzo, descritto come un diciottenne con accento arabo, che si è offerto di aiutarla. Poco dopo, le ha strappato il telefono dalle mani e, nel tentativo di recuperarlo, la giovane ha inseguito il ladro fino al parco del Valentino, dove è stata aggredita. Qui, la ragazza è stata costretta ad entrare nel rudere dell’ex discoteca, dove è stata bloccata da un gruppo di uomini e violentata: “Sono entrata e ho detto al ragazzo di restituirmi il telefono. Un attimo dopo, sono arrivati quattro o cinque nordafricani: due mi hanno bloccato l’uscita, altri due mi hanno spinta e buttata sopra un materasso”.
Durante l’aggressione, la vittima ha perso conoscenza e, al suo risveglio, è stata soccorsa dai sanitari del 118 in un’altra area del parco, trovata priva di una parte dei vestiti. Trasportata d’urgenza prima all’ospedale Molinette e poi al Sant’Anna, gli accertamenti medici hanno confermato la violenza subita: “Intanto io l’avrò chiamata mille volte perché non tornava a casa – interviene il papà – È arrivata poi alle 6 del mattino, dopo che i medici avevano confermato quello che le era capitato. Adesso ci rivolgeremo a un avvocato e a un centro antiviolenza: ci aspettiamo che quegli uomini vadano in galera perché quanto successo a mia figlia non deve più capitare a nessuna ragazza”
La vittima, successivamente, ha partecipato a un sopralluogo con le forze dell’ordine e ha riconosciuto alcuni dei presunti aggressori, che sono stati condotti in questura per ulteriori accertamenti: “L’altro giorno siamo andati nell’ex discoteca con gli agenti – riporta il papà della 27enne- C’erano sei o sette uomini, li hanno portati via tutti e mia figlia ha riconosciuto due stupratori in mezzo a loro. E ha ritrovato lì anche un accendino che aveva comprato poco prima di questo incubo. Adesso aspettiamo che ci facciano sapere come stanno andando le indagini”. Le indagini sono in corso con la massima priorità, in base al Codice rosso, e sono coordinate dalla squadra mobile e dal commissariato Barriera Nizza.