Dopo quasi tre anni di latitanza, è stato arrestato Luigi Belvedere, 32enne narcotrafficante italiano legato ai clan della camorra casertan. Latitante dal 2020, il casertano è stato catturato nella notte a Medellin, in Colombia, dove si era reinventato pizzaiolo, aprendo due locali a Cartagena. Ma dietro la facciata di imprenditore della ristorazione, Belvedere continuava a tessere la sua rete di traffici illeciti, facendo da intermediario tra i cartelli colombiani della droga e la Camorra.

L’uomo, inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi del Ministero dell’Interno, era stato condannato in via definitiva a quasi 19 anni di carcere per traffico internazionale di stupefacenti. La sua cattura è il risultato di una complessa operazione internazionale, coordinata dalla Procura di Napoli e condotta dalla Squadra Mobile di Caserta, dalla Sisco di Napoli e dallo Sco, in collaborazione con le autorità colombiane, Europol e la Dcsa.

Belvedere, definito dagli inquirenti un “broker” specializzato nell’importazione di cocaina, aveva stretto legami con i cartelli colombiani e con alcuni clan dei Casalesi. Le prove raccolte testimoniano la sua operatività costante in Colombia, dove gestiva i traffici e supervisionava le spedizioni di droga destinate al mercato europeo. A tradirlo è stata proprio una nota applicazione di messaggistica, che ha permesso agli investigatori di raccogliere informazioni chiave per rintracciarlo: le informazioni estrapolate dal suo cellulare, incrociate con i dati raccolti nelle indagini, hanno permesso di localizzarlo in Colombia. “La cattura di Belvedere è un importante risultato nella lotta al narcotraffico internazionale”, ha dichiarato il Procuratore di Napoli. “Questo arresto dimostra l’efficacia della collaborazione tra forze di polizia di diversi paesi e l’importanza di utilizzare le nuove tecnologie investigative”.

Le operazioni di cattura sono state seguite sul campo da agenti della Polizia di Stato inviati in Colombia, che, insieme alle autorità locali, hanno completato l’arresto in sicurezza. “L’arresto di Belvedere è un risultato importante per il contrasto al narcotraffico”, hanno dichiarato fonti investigative italiane, sottolineando l’importanza di questa operazione non solo per la lotta alla camorra, ma anche per il controllo dei flussi di droga tra Sud America ed Europa.

In passato, Belvedere aveva aperto due pizzerie a Cartagena, in un apparente tentativo di costruire una copertura legale per le sue attività illecite. Inoltre, gli investigatori possiedono una foto che lo ritrae in visita alla tomba del noto narcotrafficante colombiano Pablo Escobar, un’immagine che aveva fatto il giro dei canali investigativi e simbolo di una presunta ammirazione per il “patrono” del narcotraffico colombiano.

Ora, Belvedere dovrà scontare una pena definitiva di quasi 19 anni per traffico internazionale di stupefacenti. Secondo le autorità, l’arresto di questa figura chiave potrebbe destabilizzare temporaneamente i collegamenti tra i cartelli sudamericani e i clan italiani, mettendo in difficoltà i flussi di droga diretti verso l’Europa.

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