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Attentato in Turchia, arrestati 176 membri del Pkk. L’organizzazione rivendica l’attacco all’industria aerospaziale

A meno di 48 ore dall’attentato contro la Turkish Aerospace Industries Inc. di Ankara, che ha causato il ferimento di 5 persone e il ferimento di altre 22, il ministro dell’Interno della Turchia Ali Yerlikaya ha annunciato l’arresto di 176 membri del Pkk, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan. Già in precedenza erano stati individuati i due attentatori dell’organizzazione, Mine Sevjin Alcicek e Ali Orek, entrambi uccisi nell’attacco. E ora “Battaglione immortali”, un gruppo armato legato ai separatisti che ambiscono a un Kurdistan indipendente, ha rivendicato l’attacco, precisando che l’azione “pianificata da tempo e attuata con successo, non ha alcun legame con l’agenda politica discussa in Turchia nell’ultimo mese”. Nel 2023, lo stesso gruppo aveva rivendicato un attacco suicida contro il direttorato della Sicurezza di Ankara nel giorno dell’apertura del Parlamento. Gli arrestati, ha scritto Ali Yerlikaya su X, “fanno parte della struttura giovanile dell’organizzazione terroristica” ed “è stato accertato che hanno partecipato a manifestazioni illegali come il blocco delle strade, l’incendio di pneumatici e il lancio di pietre, fuochi d’artificio e bombe molotov”. Nelle operazioni sono state anche sequestrate armi non dichiarate oltre a documenti e materiale digitale.

La rivendicazione del Pkk – “Per principio, il Battaglione Immortali non agisce frequentemente. Tuttavia, di tanto in tanto, invece di programmi che mirano ad obiettivi importanti e strategici, mette in pratica azioni sacrificali che contengono avvertimenti e messaggi contro le pratiche genocide, i massacri e le pratiche di isolamento del governo statale turco. Questa azione è stata intrapresa contro le pratiche in Kurdistan in questo contesto”, si legge nel comunicato, pubblicato dall’agenzia Firat, vicina ai movimenti curdi, che include le foto dei due attentatori con la bandiera del Pkk sullo sfondo, mentre Ankara li aveva già identificati ieri come membri del gruppo curdo armato. “Siamo venuti a sapere che questo attacco terroristico si è sviluppato come un movimento di infiltrazione dalla Siria“, ha dichiarato il presidente Recep Tayyip Erdogan. “Il Pyd/Ypg, ramificazione siriana del gruppo terrorista Pkk, è destinato ad essere abbandonato e sarà lasciato isolato”, ha aggiunto il leader turco, accusando il gruppo di cercare “l’appoggio di alcuni paesi occidentali”, riferendosi al sostegno alle forze curde in Siria da parte degli Usa. “È ormai noto il fatto che l’America usi le organizzazioni terroristiche nella regione per i propri interessi e per la sicurezza di Israele”, ha aggiunto il leader turco. “La nostra aspettativa di base è che l’amministrazione siriana comprenda i vantaggi di una normalizzazione sincera e realistica con la Turchia e prenda misure di conseguenza”, ha concluso.

L’attentato – È avvenuto mentre Erdogan si trovava al vertice dei Brics in Russia e stava incontrando Putin. Il leader turco ha definito l’attacco “vile” e ha dichiarato che “nessuna organizzazione terroristica che prende di mira la nostra sicurezza sarà in grado di raggiungere i suoi obiettivi”, promettendo che “la lotta contro tutti i tipi di minacce terroristiche, e i loro sostenitori, continuerà con determinazione e risolutezza”. Mentre il segretario generale della Nato, Mark Rutte, lo ha chiamato per esprimere solidarietà. Negli ultimi anni la Turchia è stata colpita da numerosi attentati, anche se recentemente si erano fatti meno frequenti. Tra il 2015 e il 2016 l’Isis e gruppi vicini al Partito dei lavoratori del Kurdistan avevano rivendicato l’uccisione di centinaia di persone con azioni in varie città del Paese. A gennaio di quest’anno uomini armati sono entrati in una chiesa di Istanbul uccidendo un uomo (attacco rivendicato dall’Isis), mentre nel novembre del 2022 sei persone avevano perso la vita dopo un’esplosione nella via pedonale del centro di Istanbul, che aveva portato al ferimento di altri 81. Il governo attribuì l’azione al Pkk sebbene il gruppo armato curdo, ritenuto terrorista da Ankara, negò ogni responsabilità. Stavolta l’attacco contro la sede dell’Industria dell’aeronautica arriva a 24 ore di distanza da un insolito appello lanciato dal segretario del partito di estrema destra turca Mhp, Devlet Bahceli, che ha invitato Abdullah Ocalan, il leader del Pkk imprigionato dal 1999 in regime di isolamento, a venire in Parlamento per annunciare lo scioglimento del gruppo e proclamare la fine del terrorismo. Dichiarazioni che hanno suscitato clamore nell’opinione pubblica e arrivate nel contesto di recenti voci su una possibile riapertura del processo di pace tra il governo turco e il Pkk, dopo che tra il 2013 e il 2015 c’era stato un periodo di tregua tra l’esercito e il gruppo.