Cinema

Blitz di Steve McQueen è un opera cinematografica sontuosa, nel cast Saoirse Ronan e il prodigioso esordiente Elliott Heffernan

Il 7 settembre 1940, altrimenti ricordato come Black Saturday (Sabato nero) per il drammatico numero di vittime, iniziava sui cieli di Londra il cosiddetto Blitz, ovvero la “guerra lampo” della Germania nazista: da quel momento la capitale britannica fu bombardata per 57 notti consecutive costringendo la popolazione ad ammassarsi in rifugi spesso improvvisati. Eponimo al sostantivo tedesco, il sesto lungometraggio (il quinto di finzione) di Steve McQueen è il racconto da lui sceneggiato di una giovane ragazza madre e di suo figlio di 9 anni che cercano di sopravvivere nella Londra assediata dalle bombe.

Replicando il periodo storico seppur in altra collocazione del precedente suo lavoro – Occupied City – dello scorso anno, un documentario che narrava l’Amsterdam occupata dai nazisti ispirato al libro di sua moglie di origini olandesi, Bianca Stigter, McQueen sceglie per questa “fiaba bellica” un tono epico e dagli snodi drammaturgici vicini a Dickens, essendo il vero protagonista del film il piccolo George (il prodigioso esordiente Elliott Heffernan) alle prese con la sua avventurosa fuga per tornare da sua madre Rita. Questa infatti, interpretata dalla sempre intensa Saoirse Ronan, l’aveva fatto partire con altri bambini verso la campagna per metterlo in sicurezza dalla furia bellica, un servizio garantito dal governo britannico. Vivace, cocciuto e soprattutto maturato nel bullismo per essere mulatto, George inizia un’odissea tra le macerie e i pericoli della per lui gigantesca metropoli ferita, tra incontri più o meno fortunati, come un novello Oliver Twist.

Opera cinematografica sontuosa anche per l’impegno produttivo nella cura della ricostruzione ambientale e delle spettacolari scenografie belliche, Blitz, presentato alla 19ma Festa del Cinema di Roma in Grand Public e collaborazione con Alice nella Città, ha il pregio di mescolare le luci alle ombre della vita su più livelli, ovvero fondendo le problematiche dell’integrazione dei neri britannici con quelle di tutti i cittadini durante la guerra, ma anche di esplorare il mondo operaio femminile – a cui appartiene Rita – e il ruolo terapeutico della musica, dal canto tradizionale patriottico alle danze di origine afro: qualcosa che prosegue il percorso di ricerca già ammirato nella miniserie Small Axe del 2020.

Tematicamente e artisticamente sofisticato, Blitz segnala dunque un piacevole ritorno di Steve McQueen (Shame, Hunger) alla qualità cinematografica “alta” (un po’ smarrita tra 12 anni schiavo e Widows), parzialmente ritrovata con Small Axe e qui ulteriormente ricercata senza perdere di vista il dialogo col pubblico. A differenza delle platee britanniche che potranno vederlo in alcune sale dal 1° novembre, purtroppo il pubblico italiano potrà apprezzarlo solo su piattaforma AppleTV+ dal 22 novembre. È stato dunque un privilegio che la kermesse capitolina l’abbia selezionato nei propri programmi, dove, tra le buone cose finora viste, si segnalano anche il film d’animazione Flow – Un mondo da salvare del regista lettone Gints Zilbalodis (un gioiellino che meriterà successivamente una recensione tutta per sé) e il dramma sentimental-musicale Polvo Seran del catalano Carlos Marques-Marcet.