Ha confessato, il giovane di 17 anni fermato all’inizio della settimana dai carabinieri per l’omicidio di Candido Montini. Dopo l’interrogatorio, davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i minorenni di Milano, è stato convalidato il fermo e disposta la custodia cautelare in carcere per omicidio volontario e rapina. Il 25 settembre scorso, Montini, 76enne titolare di un negozio di alimentari ed ex vicesindaco di Garzeno (Como), è stato trovato morto nella sua casa. L’autopsia ha rivelato che la vittima è deceduta il giorno prima.
Gli inquirenti nel corso delle indagini sono arrivati al giovane incrociando i dati del Dna. Nei giorni scorsi infatti i carabinieri, dopo avere sentito parecchi residenti, hanno effettuato test salivari a campione, un invito su base volontaria. Così, incrociando gli esiti dei test biologici, gli inquirenti hanno ristretto il cerchio verso un gruppo familiare prima, al ragazzo poi. Pare che il 17enne volesse rapinare la vittima. Il portafogli dell’uomo, vuoto, è infatti stato ritrovato in una delle stradine del borgo. Una settimana dopo è stato trovato anche il coltello, da cucina, con lama e manico di acciaio, di tipo diverso da quelli che Montini teneva in casa.