“Il prossimo obiettivo è un grande piano casa, un grande piano di edilizia residenziale pubblica per chi non può permettersi gli affitti a Milano, Roma o nelle grandi città”. Gennaio 2023. Matteo Salvini, da pochi mesi ministro delle Infrastrutture del governo Meloni, annuncia di volersi occupare di case, “perché il costo della vita, soprattutto nelle grandi città, è insostenibile”. Ventuno mesi dopo, con la legge di Bilancio per il 2025, il leader della Lega rinvia alla prossima estate l’approvazione di un “piano nazionale per l’edilizia residenziale pubblica e sociale, di seguito denominato “Piano casa Italia”, avente ad oggetto il rilancio delle politiche abitative come risposta coerente ed efficace ai bisogni della persona e della famiglia”. Quello che agli osservatori meno attenti potrebbe sembrare l’annuncio di un progetto nuovo di zecca è insomma solo la realizzazione con ampio ritardo di una misura prevista da tempo.
Era stata la manovra per il 2024, infatti, a prevedere un Fondo per il contrasto al disagio abitativo, finanziato peraltro solo per il 2027 e 2028 con 50 milioni per ognuno dei due anni, e la definizione di linee guida per la sperimentazione di modelli innovativi di edilizia residenziale pubblica. Entro 120 giorni il Mit era chiamato a pubblicare le linee guida coerenti con il “contrasto al disagio abitativo mediante azioni di recupero del patrimonio immobiliare esistente e di riconversione di edifici aventi altra destinazione pubblica”, la “destinazione a obiettivi di edilizia residenziale pubblica o sociale delle unità immobiliari di edilizia privata rimaste invendute, in accordo con i proprietari”, la “realizzazione di progetti di edilizia residenziale pubblica tramite operazioni di partenariato pubblico-privato“. Un decreto attuativo avrebbe dovuto definire modalità di assegnazione, erogazione e revoca dei finanziamenti, predisposizione, realizzazione e monitoraggio degli interventi di edilizia residenziale e modalità per favorire forme di collaborazione interistituzionale tra i soggetti proponenti e modalità e i limiti della partecipazione di eventuali operatori economici privati. Dopo alcune riunione di tavoli tecnici con enti, associazioni di categoria e ordini professionali, delle linee guida si sono perse le tracce mentre in estate è arrivato un Salva casa che consente di sanare irregolarità non banali e modifica i parametri per l’abitabilità.
Ora il ddl di Bilancio “non fa altro che compiere modifiche ordinamentali a quanto già previsto dal piano dello scorso anno”, fa notare il capogruppo Pd in commissione Ambiente alla Camera, Marco Simiani. Entro sei mesi un decreto del presidente del Consiglio, su proposta del ministro delle Infrastrutture, dovrebbe definire concretamente il da farsi. Ovvero le “strategie di medio e lungo termine per la complessiva riorganizzazione del sistema casa, in sinergia con gli enti territoriali, al fine di fornire risposte ai nuovi fabbisogni abitativi emergenti dal contesto sociale, integrare i programmi di edilizia residenziale e di edilizia sociale, dare nuovo impulso alle iniziative di settore, individuare modelli innovativi di governance e di finanziamento dei progetti, razionalizzare l’utilizzo dell’offerta abitativa disponibile”. Le coperture? Zero, perché – spiega la relazione tecnica – si parla di “un piano con finalità di mera programmazione, volto alla definizione delle strategie di medio e lungo termine finalizzate ad una complessiva riorganizzazione delle misure per l’edilizia residenziale pubblica e sociale e, pertanto, dallo stesso non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”.
In tutto questo “non c’è un euro per il sostegno agli affitti e alle morosità incolpevoli“, nota Simiani. “Dunque, anche questa promessa è andata tradita”.
Speciale legge di bilancio
Manovra, il gioco delle tre carte di Salvini: si rivende il piano casa previsto dal 2023. Ma lo rimanda alla prossima estate
“Il prossimo obiettivo è un grande piano casa, un grande piano di edilizia residenziale pubblica per chi non può permettersi gli affitti a Milano, Roma o nelle grandi città”. Gennaio 2023. Matteo Salvini, da pochi mesi ministro delle Infrastrutture del governo Meloni, annuncia di volersi occupare di case, “perché il costo della vita, soprattutto nelle grandi città, è insostenibile”. Ventuno mesi dopo, con la legge di Bilancio per il 2025, il leader della Lega rinvia alla prossima estate l’approvazione di un “piano nazionale per l’edilizia residenziale pubblica e sociale, di seguito denominato “Piano casa Italia”, avente ad oggetto il rilancio delle politiche abitative come risposta coerente ed efficace ai bisogni della persona e della famiglia”. Quello che agli osservatori meno attenti potrebbe sembrare l’annuncio di un progetto nuovo di zecca è insomma solo la realizzazione con ampio ritardo di una misura prevista da tempo.
Era stata la manovra per il 2024, infatti, a prevedere un Fondo per il contrasto al disagio abitativo, finanziato peraltro solo per il 2027 e 2028 con 50 milioni per ognuno dei due anni, e la definizione di linee guida per la sperimentazione di modelli innovativi di edilizia residenziale pubblica. Entro 120 giorni il Mit era chiamato a pubblicare le linee guida coerenti con il “contrasto al disagio abitativo mediante azioni di recupero del patrimonio immobiliare esistente e di riconversione di edifici aventi altra destinazione pubblica”, la “destinazione a obiettivi di edilizia residenziale pubblica o sociale delle unità immobiliari di edilizia privata rimaste invendute, in accordo con i proprietari”, la “realizzazione di progetti di edilizia residenziale pubblica tramite operazioni di partenariato pubblico-privato“. Un decreto attuativo avrebbe dovuto definire modalità di assegnazione, erogazione e revoca dei finanziamenti, predisposizione, realizzazione e monitoraggio degli interventi di edilizia residenziale e modalità per favorire forme di collaborazione interistituzionale tra i soggetti proponenti e modalità e i limiti della partecipazione di eventuali operatori economici privati. Dopo alcune riunione di tavoli tecnici con enti, associazioni di categoria e ordini professionali, delle linee guida si sono perse le tracce mentre in estate è arrivato un Salva casa che consente di sanare irregolarità non banali e modifica i parametri per l’abitabilità.
Ora il ddl di Bilancio “non fa altro che compiere modifiche ordinamentali a quanto già previsto dal piano dello scorso anno”, fa notare il capogruppo Pd in commissione Ambiente alla Camera, Marco Simiani. Entro sei mesi un decreto del presidente del Consiglio, su proposta del ministro delle Infrastrutture, dovrebbe definire concretamente il da farsi. Ovvero le “strategie di medio e lungo termine per la complessiva riorganizzazione del sistema casa, in sinergia con gli enti territoriali, al fine di fornire risposte ai nuovi fabbisogni abitativi emergenti dal contesto sociale, integrare i programmi di edilizia residenziale e di edilizia sociale, dare nuovo impulso alle iniziative di settore, individuare modelli innovativi di governance e di finanziamento dei progetti, razionalizzare l’utilizzo dell’offerta abitativa disponibile”. Le coperture? Zero, perché – spiega la relazione tecnica – si parla di “un piano con finalità di mera programmazione, volto alla definizione delle strategie di medio e lungo termine finalizzate ad una complessiva riorganizzazione delle misure per l’edilizia residenziale pubblica e sociale e, pertanto, dallo stesso non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”.
In tutto questo “non c’è un euro per il sostegno agli affitti e alle morosità incolpevoli“, nota Simiani. “Dunque, anche questa promessa è andata tradita”.
Articolo Successivo
Campagna contro l’azzardo e Consulta anti usura: “La manovra dimostra che il governo è prono agli interessi della lobby del gioco”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Cronaca
Il Papa in lieve miglioramento: “Prognosi resta riservata, reni non preoccupano”. In piazza san Pietro fedeli da tutto il mondo per il Rosario
Mondo
Onu, Usa contro la risoluzione per “l’integrità” di Kiev. Trump riceve Macron: “Forza Ue per la pace”. E Putin: “L’Europa può partecipare ai colloqui per la tregua”
Economia & Lobby
Caro bollette, a due settimane dagli annunci di Giorgetti il decreto slitta ancora: cdm rinviato a venerdì
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Io sono un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente". Così Simone Cristicchi, ospite a 'Maschio Selvaggio' su Rai Radio 2, risponde alla conduttrice Nunzia De Girolamo quando fa notare al cantautore romano come la canzone sanremese 'Quando sarai piccola' sia piaciuta tanto a Elly Schlein quanto a Giorgia Meloni.
"Si tende sempre a identificare gli artisti politicamente, la musica invece non ha fazioni, non ha colori. Devo dire che tu hai messo insieme la destra e la sinistra", ha detto De Girolamo al cantautore arrivato quinto nella classifica finale. "Questo mi fa sorridere - ha confessato Cristicchi - sono molto contento di questo apprezzamento bipartisan, o anche super partes, che ha generato la mia canzone. Io sono sempre stato un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente, proprio perché volevo che la mia musica e la mia arte potesse arrivare a tutti ed è giusto che sia così".
"Ovviamente ho le mie idee, come tutti, non le rinnego e non mi vergogno di esternarle quando è il momento e quando ho voglia, però - ha concluso il cantautore - sono veramente contento di aver fatto questa canzone che sia piaciuta più o meno a tutti".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il caro bollette è un problema sempre più grave, che non possiamo più far finta di non vedere. Paghiamo le bollette più care d’Europa, che a sua volta paga le bollette più alte tra i competitor internazionali. Siamo i più tartassati tra i tartassati, con un evidente danno alla competitività delle imprese e al potere di acquisto delle famiglie. I lavoratori, in particolare, pagano questi aumenti tre volte: la prima in casa quando arriva la bolletta, la seconda perché le aziende devono metterli in cassa integrazione poiché con l’energia alle stelle perdono produttività, la terza perché l’energia spinge a rialzo l’inflazione e i prodotti nel carrello della spesa costano di più". Lo dice Annalisa Corrado della segreteria del Partito Democratico.
"Agire è possibile e doveroso. Possiamo farlo subito, a partire dalla protezione dei soggetti vulnerabili, oltre 3 milioni e mezzo di utenti, per il quali il governo vuole bandire aste che sarebbero una iattura. Bisogna fermarle immediatamente e riformare piuttosto l’acquirente unico, che al momento gestisce il servizio di tutela della vulnerabilità, perché possa tornare a stipulare i contratti pluriennali di acquisto, agendo come vero e proprio gruppo d’acquisto".
"È necessario inoltre agire ad ogni livello possibile per disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas: occorre lavorare ad una riforma europea dei mercati, scenario non immediato, agendo però contemporaneamente ed immediatamente per un “disaccoppiamento di fatto”, come quello che si potrebbe attuare supportando i contratti pluriennali con i produttori di energia da fonti rinnovabili (PPA, Power purchase agreement). Dovremmo prendere esempio dalla Spagna di Sanchez, inoltre, che ha imposto un tetto al prezzo del gas, ottenendo risultati brillanti che hanno trainato la ripresa d’industria ed economia. Dobbiamo fare di più e meglio per la transizione energetica per liberarci dalla dipendenza del gas: oltre ad insistere su sufficienza energetica ed elettrificazione dei consumi, dobbiamo agire ad ogni livello perché la quota di energia da fonti rinnovabili nel nostro mix di produzione cresca: questo è l’unico modo strutturale di far penetrare il beneficio in bolletta del basso costo delle energie pulite".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - “Allarmano e inquietano gli atti violenti rivolti in questi giorni contro le Forze dell’Ordine, a loro va la nostra piena solidarietà”. Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi dopo gli incendi dolosi che hanno coinvolto questa mattina il commissariato e la Polstrada di Albano Laziale e nei giorni scorsi il comando della Compagnia dei carabinieri di Castel Gandolfo.
“Auguriamo agli agenti intossicati una pronta guarigione. Nell’attesa che sia fatta chiarezza sulle dinamiche e che i responsabili siano consegnati alla giustizia, non possiamo che schierarci senza indugio al fianco di chi ogni giorno si impegna per la sicurezza delle cittadine e dei cittadini”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Le bollette energetiche di famiglie e imprese sono alle stelle. Meloni ha fischiettato per mesi, ignorando anche le nostre proposte. E oggi annuncia il rinvio di un Cdm promesso ormai due settimane fa. Non avevano detto di essere 'pronti'?". Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Tutto quello che ha a che fare con le emergenze vere di cittadini, famiglie, imprese passa in secondo piano nell’agenda del governo Meloni. Così è stato ed è per le liste d’attesa e per il diritto alla salute negato a milioni di concittadini, così è per il caro-bollette che da troppi mesi penalizza le aziende italiane e mette in ginocchio le fasce sociali più disagiate". Così in una nota Marina Sereni, responsabile Salute e Sanità nella segreteria del Partito Democratico.
"Oggi la segretaria del Pd Elly Schlein ha presentato proposte molto chiare e concrete, che raccolgono peraltro l’interesse di imprenditori e associazioni degli utenti. Il Cdm sul problema del caro energia pare invece che slitti a venerdì. La presidente Meloni ne approfitti per raccogliere le nostre proposte sul disaccoppiamento del prezzo dell’energia da quello del gas e sull’Acquirente unico".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - La lotta alle mafie andrebbe portata avanti "in maniera trasversale. Ma non stiamo vedendo disponibilità all'ascolto e al lavoro comune da parte di questa destra". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno. "Noi continueremo a fare da pungolo costante, il messaggio che deve arrivare chiaro alle nuove generazioni è che la mafia è un male, e un freno al nostro Paese. Il Pd oggi più che mai è intenzionato a portare avanti questo lavoro con determinazione, mano nella mano con le realtà che affrontano il problema ogni giorno e ne sanno certamente più di noi".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Nel contrasto alle mafie "il ruolo delle forze dell'ordine e della magistratura è fondamentale. Noi riconosciamo e sosteniamo il lavoro quotidiano delle forze dell'ordine. Vanno sostenute le forze dell'ordine, come la magistratura, che invece vediamo attaccata tutti i giorni da chi governa". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno.