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“Mi hanno fatto pagare due euro per tagliare (male) quattro pizze e quattro euro per i cartoni. Ho cronometrato quanto ci vuole a tagliare una pizza…”: il post virale

Lo scrittore Sergio Paoli nella sua pagina Facebook ha raccontato la sua esperienza in un locale in provincia di Trento, esperienza che è diventata virale ed è arrivata sulle pagine del Daily Mail

“Pizzeria in Valsugana. Due euro per tagliare (male) quattro pizze e quattro euro per l’imballaggio“: questo quanto si legge sulla pagina Facebook “Il trentaquattresimo trentino” gestita dallo scrittore Sergio Paoli. La storia la racconta il Corriere del Trentino e tale è stata la polemica che è finita anche sul Daily Mail. Intanto, siamo al Rosy’s pub e pizzeria che si trova a Scurelle, in provincia di Trento. “Ieri sera, con la mia famiglia, abbiamo deciso di portarci delle pizze a casa. Trovandoci nei paraggi, abbiamo optato per la pizzeria Rosy a Scurelle (TN), chiedendo, per condividere tra di noi le varie tipologie, di tagliarcele a spicchi. Al momento di pagare le 4 pizze, mi vengono chiesti 43 euro e 50. Stiamo parlando di una margherita, una gorgonzola, una gorgonzola e salamino e una gustosa. Non certo delle pizze gourmet, ma il prezzo delle pizze era regolarmente esposto, quindi tutto ok, solo che il totale avrebbe dovuto essere di 37 euro e 50. Vado a vedere lo scontrino per scoprire cosa mi costa 6 euro ed ecco la sorpresa: quattro volte la dicitura “tagliata” al costo di 50 centesimi più 4 euro per quattro cartoni d’asporto”, si legge sul post di Facebook che rimanda al sito dello scrittore. E ancora: “Oggi ho cronometrato quanto ci si impiega a tagliare una pizza. Se la rotella è affilata si fanno due tagli a croce in due, tre secondi e il conto è presto fatto. In un minuto si possono tagliare oltre venti pizze, più di 1200 all’ora. Lavorando solo sei ore al giorno, (infinitamente meno di quelle di un ingegnere) per sei giorni alla settimana e 50 settimane all’anno si possono tagliare oltre due milioni di pizze, quindi incassare più di un milione di euro”. Paoli usa il sarcasmo sin dal titolo del suo racconto, “Taglio pizze per 600 euro all’ora” e continua: “Se poi aggiungiamo che per ogni pizza vengono chiesti 1 euro per il cartoncino, con un ricarico approssimativo del 235% ovvero 70 centesimi a pizza (sul prezzo al privato di un imballaggio e non di acquisto all’ingrosso), ecco che al malloppo possiamo aggiungere un altro milione di euro“. Come l’ha presa il titolare della pizzeria? Lo dice Il T, un quotidiano locale online: “Noi non siamo una pizzeria al taglio, quindi è un servizio che viene fatto pagare. E questo vale anche per i cartoni: sono una spesa che devo affrontare anch’io, quindi sono un servizio a carico del cliente”.