Giustizia & Impunità

Ceccano, una “talpa” nell’inchiesta su migranti e Pnrr. Così un assessore (indagato) diede informazioni a un funzionario comunale (arrestato)

Una “talpa” nell’inchiesta della procura europea che ieri ha portato, tra gli altri, agli arresti domiciliari il sindaco Fdi di Ceccano (Frosinone), Roberto Caligiore. Come riporta La Repubblica la giudice per le indagini preliminari, Ida Logoluso, disponendo misure cautelari, interdittive e sequestri eseguiti ieri, scrive che l’assessore comunale all’Ambiente Riccardo Del Brocco, anche lui di FdI, è stato intercettato mentre forniva informazioni sull’inchiesta in corso a un funzionario comunale. Del Brocco, che è indagato, stando agli atti è andato “appositamente” nell’ufficio del funzionario, che ieri è stato arrestato, per riferirgli “importanti rivelazioni sulle attività fino a quel momento esperite dagli organi inquirenti. L’uomo è apparso ben informato in merito ai più recenti sviluppi delle indagini, così come di importanti particolari che, corrispondenti al vero, lasciano trasparire l’ipotesi dell’esistenza di una fonte attendibile”. Una talpa, quindi, che “ha agito con il chiaro intento di salvaguardare i corrotti rappresentanti tecnico-politici del Comune di Ceccano”, a cui non è stato dato ancora un nome e un volto.

Gli inquirenti hanno comunque potuto raccogliere gli elementi per chiedere le misure cautelari su una presunta maxi tangente per pilotare l’affidamento di due grandi appalti per 5 milioni euro. Uno per la gestione dell’accoglienza dei migranti in Ciociaria e l’altra per il restauro del Castello dei Conti, entrambi con i finanziamenti del Pnnr. Colpiti dalle misure cautelari, nell’inchiesta battezzata dai detective europei, ‘The Good Lobby’, oltre a Caligiore altre 9 persone. Trenta gli indagati in tutto, accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione.

Nella registro degli indagati due geometri dell’ufficio tecnico del comune di Ceccano, tre ingegneri, due architetti, due commercialisti, un avvocato e due imprenditori edili della zona. Gli inquirenti sono convinti che i due appalti del valore complessivo di 5 milioni di euro, per la riqualificazione del centro storico di Ceccano, la messa in sicurezza della scuola elementare della frazione Borgo Berardi, dove sarebbero stati effettuati degli interventi di messa in sicurezza per il rischio sismico e i lavori di ristrutturazione del Castello dei Conti sarebbero stati affidati direttamente alle ditte, senza un regolare bando di gara pubblica, utilizzando l’escamotage del decreto ‘sblocca cantieri’. Sotto la lente degli inquirenti di Bruxelles, anche l’appalto per i servizi di accoglienza integrata per gli immigrati che invocavano lo status di richiedenti asilo e rifugiati. La cooperativa, che si era vista affidare la commessa, ricevette un milione e mezzo di euro in un anno. Sempre secondo chi indaga, il denaro che veniva pagato per il servizio, veniva poi distratto e consegnato sotto forma di ‘mazzette’ attraverso false fatturazioni per operazioni inesistenti. Gli ‘spicciatori’ attraverso società cartiere prelevavano il denaro i contanti e consegnavano agli appartenenti al gruppo i cui componenti sono indagati.