Lui aspettava il Genoa da un po’. E il Genoa ha dovuto riflettere parecchio se ingaggiarlo oppure no. Ma alla fine gli indugi sono stati rotti: Mario Balotelli sarà un nuovo attaccante rossoblù. Si tratta dell’ennesima ultima chance per il 34enne svincolato dopo l’esperienza in Turchia all’Adana Dermirspor, dove ha giocato 16 partite segnando 7 reti. Un ritorno in Italia che lo riaccoglie a distanza di quattro anni (stagione 2020/2021, al Monza in Serie B con 5 gol in 12 presenze) e che ora con curiosità lo mostrerà di nuovo al grande pubblico della Serie A.
“È sicuramente un giocatore giusto per noi”, ha detto l’allenatore Alberto Gilardino alla vigilia della partita contro la Lazio. “La dirigenza sa cosa penso, potrebbe dare un buon contributo”, a dimostrazione di come la trattativa non solo sia bene avviata, ma ormai chiusa. Solo che per farlo, ci sono state davvero tante frenate e accelerazioni. E discussioni. Non erano tutti d’accordo in dirigenza, perlomeno per ciò che riguarda le tempistiche: mentre Balotelli si allenava per farsi comunque trovare pronto (aveva accettato la destinazione da tempo), i rossoblù volevano capire se fosse il caso di ingaggiare subito il giocatore. O quel giocatore. Perché, in generale, un attaccante svincolato era già nei piani del club.
Oltre all’ex Inter e Milan, i nomi sul tavolo sono stati tre: l’ex Napoli Ounas, l’ex Monaco Ben Yedder (su cui grava però una pesantissima accusa di violenza sessuale, per cui verrà giudicato il prossimo 12 novembre) ma soprattutto l’ex Bayern Choupo-Moting, per cui il pressing è stato portato avanti fino alle scorse ore. Il giocatore però aveva qualche dubbio ad accettare la destinazione, e, dopo averlo aspettato per diversi giorni, alla fine il Genoa ha deciso di chiudere in via definitiva per Balotelli, che lunedì si sottoporrà alle visite mediche e sarà subito a disposizione di Gilardino.
Per l’attaccante, l’accordo è stato trovato su base annuale a circa 500mila euro (bonus inclusi legati a gol e presenze), con possibilità però di svincolo a gennaio in base a determinate condizioni. Una scommessa per entrambi, insomma, con un obiettivo comune: salvare la squadra e ridare lustro a una carriera sempre molto discussa e criticata. L’ennesima ultima chance, appunto. Ma con la fiducia di un allenatore che, da attaccante ad attaccante, può forse toccare le corde giuste.