Qualche messaggio da lontano e il riavvicinamento. In questo modo il duo si è rinsaldato facendo “Rewind”, proprio come il titolo del nuovo album
Sono passati cinque anni dall’ultimo progetto discografico insieme. Poi Benji e Fede hanno deciso di salutare i fan e di separare le loro strade. Ognuno per sé per i progetti solisti, sotto i riflettori del gossip uno per il flirt con Paola di Benedetto (Federico), l’altro prima con il rapporto burrascoso americano con Bella Thorne, poi il matrimonio e la serenità con Greta Cuoghi. Qualche messaggio da lontano e il riavvicinamento. In questo modo il duo si è rinsaldato facendo “Rewind”, proprio come il titolo del nuovo album.
Se oggi vi capitasse di schiacciare il tasto Rewind qual è l’episodio della vostra infanzia che ricordate con più affetto?
Fede: Probabilmente quando ero nella casa che avevo in montagna, sull’appenino bolognese, con mio papà, gli inverni che passavo insieme nelle vacanze di Natale. Ero con lui e mi ricordo che andavamo col Bob nei sentieri del bosco, innevati. Ci facevamo tutti i giri, poi arrivavamo su e cantavamo insieme. Mi ricordo ed è stato una di prime volte che ho iniziato a pensare di voler cantare nella vita.
Ben: Con affetto ricordo tante cose. In particolare il Natale di quando avevo 4 -5 anni. I miei genitori mi avevano relato il Lego e passavo le giornate a giocarci con mio fratello, con la mia famiglia. Quello è stato un bel momento.
E qual è invece l ‘episodio più difficile che ricordate?
Ben: Un episodio che mi ha sicuramente cambiato la vita è stato a 12 anni quindi non ero più un bambino, ero un ragazzino. Mi ricordo che stava piovendo fuori ed ero sulla mia scrivania in camera, stavo studiando scienze e non riuscivo a continuare… Quindi io chiuso il libro da lì ho detto che non avrei più studiato in vita mia. E così è stato non ho mai più studiato in vita mia. Amo leggere cose che mi piacciono, ma non per studiare o sentirmi ‘forzato’. Questo ha cambiato la traiettoria della mia vita.
Fede: Una cosa che ha cambiato la traiettoria della mia sicuramente è stata la seconda separazione dei miei genitori quando avevo 9 anni. Le liti dei miei genitori mi hanno segnato e sicuramente mi hanno dato da un lato molto forza e dall’altro la fragilità che mi contraddistingue.
“Daisy” punta il dito contro l’amore tossico. Come si fa a riconoscerlo e come si fa a salvarsi?
Fede: Penso che quando uno si ritrova a vivere dentro un amore tossico, una parte di noi lo sappia riconoscere, ma non lo accetta. Cerchiamo di nasconderlo a noi stessi. L’unico modo per salvarci è essere disposti a essere salvati o salvare noi stessi. Credo fortemente che possiamo salvarci, facendoci aiutare. Bisogna essere disposti a cambiare la propria vita e a fare una scelta difficile… Non rimanere in una relazione solo per comodità o solo per abitudine. Non è facile perché quando ci sei dentro e anche se stai soffrendo spesso non riesci a uscirne, ma bisogna trovare coraggio.
Ben: Bisogna trovare la lucidità, il coraggio di far prevale la propria individualità. Un po’ di sano egoismo. Volersi bene un po’ di più e basta.
“Telepatico” parla del riconoscersi e capirsi profondamente. Cosa avete capito l’uno dell’altro?
Ben: Sicuramente, riconoscersi e capirsi profondamente è importante. Anche dopo tanti anni di lavoro con Fede e anche dopo l’intensità che abbiamo vissuto, mi sono reso conto che c’erano alcune cose che non capivo di Fede o comunque non accettavo dei lati del suo carattere. Invece, questi anni da separati mi ha permesso di apprezzare Fede in tutte le sue sfumature, sapendo che siamo fatti in un determinato modo e nel bene e nel male. Anche quelli che possiamo pensare sia un difetto o che la società vede come difetto sono parte della nostra personalità. Quindi bisogna sapersi accettare per come si è, mossi anche dall’amor proprio. C’è sempre bisogno di imparare a guardarsi allo specchio e amarsi per come siamo fatti.
Fede: In lui probabilmente ho riconosciuto un’estrema sensibilità però anche un vissuto importante. In questi anni di nostra separazione a entrambi sono capitate varie cose. Quando l’ho ascoltato in un podcast ho percepito il rispetto con cui parlava e trattava della nostra storia passata, ma anche di come sia riuscito a sopravvivere alle fragilità. A mio modo, come lui ha fatto in passato, cercherò comunque per quanto posso dargli una mano ad agevolarsi un po’ la strada, come lui poi fa spesso con me.
Come sarà l’evento del Forum?
Ben: È un concerto importantissimo per noi perché ovviamente il disco e il concerto sono il primo grande passo per il ritorno assieme. Vogliamo presentarci come i nuovi Benji e Fede. Sia chiaro non siamo cambiati, ma di nuovo c’è un progetto, un feeling diverso sul palco. Poi musicalmente questo disco è stato pensato dal giorno 1 per essere un disco live, da suonare. Quindi sarà una bomba di concerto sicuramente.
Avete conosciuto presto il successo. Di recente Liam Payne ha perso la vita tragicamente. Cosa ne pensate di quello che è accaduto?
Fede: Ci ha toccato entrambi particolarmente. Liam era parte di una band e ci siamo sentiti vicini alla sua storia, sia per il genere musicale che per i fan… Quanto accaduto ha risvegliato in noi un po’ di pensieri, flashback sugli anni 2018 -2019. Ho sofferto anche io di alcuni disagi psicologici. Sicuramente la fama e quanto stavamo facendo ha evidenziato ancora di più questo disagio. Quando ho saputo della morte di Liam ho pensato subito della fortuna che ho avuto di avere delle persone vicine e che mi hanno dato una mano a saltar fuori da quel momento. Poi ho cercato di volermi bene e di aiutarmi, però spesso questo non basta, a volte, ci sono cose che che vanno anche oltre.
Pensate di puntare a Sanremo 2025?
Ben: È un palco importante. Potrebbe essere interessante, ma bisogna andarci con la canzone giusta, bisogna andarci con il progetto giusto. Sicuramente stiamo vivendo dei momenti importanti. In questi mesi il pensiero di andarci sicuramente c’è.