Soleto (LE), le macare salentine - 8/11
E non poteva mancare il Salento, già noto per la notte magica della taranta. A Soleto le streghe sono di casa: nude o con abiti neri, si aggirano ovviamente di notte per le strade. Del resto, si deve a loro (e ai demoni) l’erezione della Guglia di Raimondello, in una notte buia e tempestosa. Le macare ricamavano la pietra, i diavoli alati portavano colonne e architravi. Il canto del gallo fissò per sempre quattro demoni sulla pietra. Così raccontava l’alchimista Matteo Tafuri, nato a Soleto nel 1492, e sulla cui casa campeggia ancora oggi un dragone circondato da una scritta minacciosa. Un po’ in tutto il paese si incontrano mascheroni atropopaici protettivi. Anime di purganti tra simboli di morte e tamburi sono invece scolpiti nella pietra dell’architrave della barocca chiesa del Purgatorio.