Televisione

La Confessione di Peter Gomez alle 20.15: Lella Costa dà i voti al ministro Giuli, la rivelazione di Gad Lerner sul servizio militare – Le anticipazioni

Ospiti in studio su Rai 3 il 26 ottobre Gad Lerner, Lella Costa e Riccardo Iacona

di Emanuele Corbo

“Si può essere schierati e al tempo stesso intellettualmente onesti?”. È la domanda da cui parte Peter Gomez per la seconda puntata de La Confessione, che dopo il debutto della scorsa settimana, anticipa l’appuntamento con il pubblico di Rai 3 alle 20.15. Ospiti in studio il 26 ottobre Gad Lerner, Lella Costa e Riccardo Iacona.

GAD LERNER: IL RAPPORTO DIFFICILE CON IL PADRE E LA VISITA DI LEVA SABOTATA – Nato a Beirut da famiglia ebrea, a Gad Lerner viene chiesto di commentare un video della sua città natale bombardata dagli israeliani. “Secondo lei è utile combattere i terroristi di Hezbollah con le bombe?”, domanda il padrone di casa. “Si alimenta il terrorismo, una dinamica che va avanti da tempo”, replica l’ospite. “Mi trovo nella condizione straniante di vedere la mia gente, perché gli israeliani sono la mia gente, bombardare il luogo in cui sono nato con il sostegno del paese, l’Italia, in cui vivo. Questo mi aiuta a evitare le brutali semplificazioni. Già due o tre volte Israele ha invaso il Libano pensando di sradicarli, ma evidentemente non funziona così”.

Il giornalista ricorda il rapporto difficile col padre “nato ad Haifa, quindi nella Palestina del mandato britannico, prima del 1948, prima della nascita dello stato di Israele”. La famiglia del genitore è stata sterminata nella Shoah: “Sono andato su quelle fosse comuni con i miei figli, sui monti Carpazi, in quella che oggi è Ucraina occidentale. E quindi per me Israele è la salvezza, ma mio padre aveva dentro questo trauma, era una persona molto difficile”.

Per anni tra i volti di punta prima della Rai, poi di La7, che ha visto nascere nel 2001, Lerner ottiene la cittadinanza italiana solo nel 1986, a 32 anni. “Come vivevo da apolide? Benissimo, i miei amici mi consideravano italiano. In quell’epoca c’era uno spirito di fusione, per cui il fatto che fossi o non fossi ebreo contava poco o nulla”. Il giornalista a tal proposito svela un aneddoto: “Persino il servizio militare mi hanno chiesto di fare, poi mi hanno riformato, perché alla visita di leva mi sono presentato assai deperito… Ho preso qualche diuretico, confesso, per essere riformato”.

LELLA COSTA COMMENTA ‘L’INFOSFERA GLOBALE’ DEL MINISTRO GIULI – Donna di spettacolo e molto attenta alla politica, Lella Costa non risparmia qualche parola tagliente indirizzata a esponenti dell’attuale governo, da Matteo Salvini (“Sarebbe bello se potesse fare un lungo periodo in cui gli viene impedito di accedere ai social. Li usa troppo e male”) al ministro della Cultura Alessandro Giuli, del quale commenta il discorso programmatico pronunciato nel giorno del suo insediamento, tra “infosfera globale” e “apocalittismo difensivo”. “Un voto alla performance di Giuli? Pessima ma tenera, anche se dà l’idea di una cultura inaccessibile” spiega. “Verrà sbertucciato a lungo. In questo modo, volendo probabilmente anche prendere le distanze da una certa faciloneria, una certa rozzezza dei suoi compagni di strada, ha dato un’immagine della cultura inaccessibile”.

Conduttrice della prima edizione di Amici, quando era un talk show e non un talent, Lella Costa racconta: “Non sono stata cacciata da Amici, Maria mi aveva scelto secondo me anche per una sorta di affinità, per me è stata un’esperienza importante, ma non era il mio mestiere. Se mi piace la sua tv? Credo sia bravissima a farla, questo però non vuol dire che io la guardi e questo è anche uno dei motivi per cui a un certo punto mi è sembrato onesto non andare avanti a farla”.

RICCARDO IACONA E IL COMPITO DEL GIORNALISTA – Giornalismo e politica si intrecciano inevitabilmente nell’intervista a Riccardo Iacona. Partendo dall’“editto bulgaro” del 2002 con cui Silvio Berlusconi fece fuori dalla Rai Enzo Biagi, Daniele Luttazzi, e Michele Santoro, Iacona (che proprio con Santoro lavorava) ricorda: “Per me è stato veramente drammatico e lo è stato anche per una parte del pubblico italiano, perché per la prima volta succedeva che un decreto politico cancellasse un programma che andava benissimo e raccoglieva una parte importante dell’opinione pubblica italiana. Se mi sono depresso in quel periodo? Beh certo, un po’ sì, io andavo tutti i giorni a lavorare, pur non lavorando”.

Il conduttore di PresaDiretta, ad ogni modo, non ha dubbi: il compito del giornalista è raccontare la verità, anche quando “significa andare in opposizione a quelli che governano”. Iacona critica poi le ultime parole di Ignazio La Russa contro Report, programma che torna in onda proprio a partire da domenica 27 ottobre su Rai3. “Sentire un presidente del Senato che fa discorsi così… Cioè, io non so in quale altro Paese un presidente del Senato, la seconda carica dello Stato, che dovrebbe diventare presidente della Repubblica facente funzione – facciamo le corna, perché noi vogliamo molto bene al nostro Mattarella – possa perdere il tempo a parlare di trasmissioni televisive”, conclude il giornalista.

La Confessione è un programma realizzato da Loft Produzioni, ideato da Luca Sommi e Peter Gomez, scritto da Cecilia Pandolfi, Giovanni Robertini e Alberto Piccinini e la collaborazione di Elena Rosselli, con la regia di Matteo Forzano, fotografia di Mauro Ricci, scenografia di Giorgia Ricci.

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