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“Un insegnante mi ha bullizzato chiamandomi ‘polpetta’. Ho iniziato a correre una mezza maratona al giorno e ho perso 30 chili”: la rivincita di Marco

Da metà dello scorso luglio ad oggi Matteazzi ha percorso, correndo, la bellezza di 2.300 chilometri: l’obiettivo finale è di arrivare al centesimo giorno consecutivo di corsa

di Andrea Bressan
“Un insegnante mi ha bullizzato chiamandomi ‘polpetta’. Ho iniziato a correre una mezza maratona al giorno e ho perso 30 chili”: la rivincita di Marco

“Un insegnante mi chiamò, una volta, ‘polpetta’. Da allora sono diventato lo zimbello della scuola”. Marco Matteazzi, 24enne della provincia di Vicenza, ha raccontato al Corriere della Sera il difficoltoso percorso che, oggi, gli consente di avere una forte forza interiore. Il giovane, che su Instagram conta più di 18 mila followers, ai tempi delle superiori aveva fatto i conti con un infelice ed inadeguato epiteto pronunciato da un insegnate e rivolto nei suoi confronti. “Non andavo neanche bene a scuola, ero timido e complessato. La mia reazione (dopo che il docente l’ha chiamato ‘polpetta’, ndr) è stata chiudermi in me stesso. Sono stato bocciato due volte in seconda superiore all’Istituto Tecnico Informatico Fusinieri di Vicenza. Dopo la seconda bocciatura sono andato in una scuola privata, per poi tornare al Fusinieri in quinta superiore e diplomarmi. Avevo paura a tornarci, l’ansia di rivivere quello che avevo già vissuto mi logorava. Ma volevo superarla. Nell’estate tra la quarta e la quinta superiore ho deciso di dimagrire. Ho perso 30 chili. Ho ricominciato la scuola e quell’anno è andata bene”, ha raccontato Marco, convinto che “i limiti esistono solo nella nostra testa”.

Marco è un’autentica forza della natura e documenta tutti gli sforzi quotidiani sui social. L’obiettivo è di condividere coi followers tutti i miglioramenti e le imprese conseguite, ma anche quello di essere uno stimolo per le persone che lo seguono. “Ho iniziato a leggere libri sulla crescita personale. Per ispirarmi e ispirare gli altri ho pensato di cimentarmi in sfide che mi aiutassero a muovermi. Non sono un runner, ma voglio dimostrare che chiunque può affrontare quello che si prefissa. Basta solo la forza di volontà. Così due anni fa mi sono posto l’obiettivo di fare 100 mila passi in un giorno: sono partito da casa e sono arrivato a Sirmione. Non ero preparato atleticamente: la mia forza è stata la resistenza mentale”, ha proseguito Marco.

Da metà dello scorso luglio ad oggi Matteazzi ha percorso, correndo, la bellezza di 2.300 chilometri. L’obiettivo finale è di arrivare al centesimo giorno consecutivo di corsa. Marco è ad un passo dal traguardo, visto che la challenge dovrebbe concludersi con successo domenica 27 ottobre. La sfida, oltre a rappresentare un ostacolo quotidiano da superare, è per il giovane motivo di rivincita ed orgoglio dopo anni complessi: “Voglio anche riscattare il ragazzino che sono stato, bullizzato dalla prima media e per tutte le superiori per la mia forma fisica”, ha dichiarato. Non sono di certo mancate le avventure in questi frenetici mesi di corsa. Marco, infatti, ha rivelato alcune ‘pazzie’ da lui compiute ultimamente: “Forse correre per 21 chilometri in ciabatte. Oppure fare una mezza maratona a Budapest, durante una trasferta di lavoro, a mezzanotte. Non sapevo dove andare, avevo paura di finire in zone sbagliate, così ho corso avanti e indietro sul Ponte delle Catene fino a coprire i 21 chilometri”, ha rivelato. In futuro “sogno di avviare una mia azienda. Vorrei comprare una pizzeria e chiamarla con il nome della pizzeria che avevano i miei nonni a Vicenza: Pizzeria California”, ha concluso Marco.

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